venerdì 21 maggio 2010

Santoro dieci e lode

Non nutro una grandissima simpatia per Michele Santoro, va detto.

E non tanto per il suo essere spiccatamente comunista (in un'Italia dove ormai "essere comunisti" non vuol dire più niente o quasi), ma per come si pone, per la supponenza, e per quel modo che ha di presentare il suo programma, del tutto ingessato e ormai obsoleto.

Al di là di questo, non ne posso mettere in discussione la professionalità o il mestiere. Non fa un tipo di televisione che mi piace guardare, ma non è importante.

Sta di fatto che, dopo lo sfogo di ieri sera, Santoro sta per lasciare la RAI. Per una buonuscita che, siore e siori, sembra aggirarsi intorno ai 10 milioni di euro.

Ragioniamo un secondo: l'allontanamento di Santoro dalla RAI è una mossa prettamente berlusconiana, con cui lo psiconano toglie di mezzo la sua trasmissione, risolvendo un annoso problema politico. Ma non solo: principale competitor di RaiDue (rete su cui batteva la bandiera di Santoro) è quella feccia mediatica che ormai sembra un feudo di Enrico Papi e che prende il nome di Italia1, diretta (ma senza alcuna direzione) da quel folle di Tiraboschi, su cui non voglio nemmeno spendere una parola. Bene, togliendo qualche milione di spettatori a RaiDue, tutto lascia pensare che almeno una fetta di questa audience si rivolgerà proprio a Italia1, spegnendo quel poco di cervello che poteva rimanere acceso con Annozero.

Ricapitolando: Berlusconi caccia Santoro mettendogli in tasca 10 milioni di euro (statali), riducendo in miseria la programmazione di RaiDue e cercando di praticare un massaggio cardiaco all'agonizzante Italia1.

Lunga vita a Sky, ai download illegali su internet e a chi la tv non ce l'ha proprio.

venerdì 14 maggio 2010

Autopromozione


Ogni tanto ci vuole, dai.

Quindi, (domani) sabato 15 maggio alle 18.30 tutti al Salone Dugentesco di Vercelli. Perchè ci siamo noi che suoniamo (si fa per dire), perchè c'è Stefano Carecchio che ha scritto un libro, e perchè c'è Marco Quaroni che di libri ne ha scritti cinque, e si fa 200 e passa chilometri per venirci a trovare.

Quindi, chi non viene con scuse puerili, perchè ha di meglio da fare, perchè non ha il tempo di leggere ma gioca a manetta su facebook come i teen-ager, e chi si ricorderà solo troppo tardi che, però, magari poteva fare attenzione perchè ne valeva la pena, peste lo colga.

Per una persona o per mille, noi daremo il massimo. Come sempre.

mercoledì 5 maggio 2010

"vada a farsi fottere"

Dunque, non ho mai nascosto la mia poca simpatia per il nano con manie dittatoriali che ci ritroviamo ad avere come capo del Governo, e fin qui tutti d'accordo.

D'altra parte non ho mai nemmeno celato la mia simpatia per il buon compagno Fini, una delle poche teste pensanti (a prescindere dal colore politico) di questi grigi anni che ci attanagliano da ben prima di Tangentopoli.

E quindi va da sè che quando, ormai un paio di mesi fa, Fini ha cominciato a prendere le distanze in modo secco da Berlusconi, e quando poi lo ha affrontato a muso duro nei vari salotti televisivi e in quello di Arcore, si è guadagnato il mio plauso. Senza contare il fatto che ero e sono convinto che questo allontanamento stia aprendo una grande crepa nel PDL e nei suoi elettori, roba che se a sinistra ci fosse qualcuno con un minimo di idee e di carisma ne approfitterebbe in modo costruttivo.

Ma quello che è sotto gli occhi di tutti, signori, è l'effetto domino, secondo me cominciato e difficilmente arrestabile: via Bocchino, e soprattutto via Scajola, con il nostro caro premier che non ha nemmeno fatto la finta di non accettare le dimissioni. E per quanto riguarda Scajola, mi sembra chiaro come il sole che il discorso è stato: ok, se lui se ne va non lo indaghiamo e non facciamo venire fuori altre cose che sarebbero scomode per tutti. Questo perchè la storia che qualcuno paghi un appartamento all'insaputa di chi firma l'atto, a prescindere dal fatto che sia un ministro, mi sembra poco credibile, e quindi c'era sotto qualcos'altro.

E poi, ciliegina sulla torta. Massimo D'Alema (simpatico no, intelligente ) ieri sera è andato a Ballarò, e lì si è visto schierato contro Sallusti, vicedirettore de Il Giornale, che ha pensato bene di tirare fuori dal baule dei ricordi la storia di Affittopoli, equiparando il buon Massimo allo Scajola de noantri.

Mi sembra giusto e sacrostanto, nonchè il minimo, che Baffino dopo un po' abbia sbottato:

"ma vada a farsi fottere, lei è un bugiardo e un mascalzone. Io capisco che la pagano per venire qui a fare il difensore d'ufficio del Governo. Le daranno un premio per questo numero, le manderanno qualche signorina, perchè lei deve guadagnarsi il pane, ma in questo modo è vergognoso. Ma io non la faccio più parlare, è finita la sua serata."

Fate una cosa, se avete tempo. Recuperate il dvd de "Il dittatore dello stato libero di Bananas" (Woody Allen, 1971). E poi chiedetevi se non è vero che si stava meglio quando si stava peggio.

sabato 1 maggio 2010

Lowlands


Ieri sera ero a Spaziomusica, Pavia, per vedere i Lowlands, in formazione full band elettrica per la prima volta dopo qualche mese.

I ragazzi sono stati impegnati con il tour acustico e con le registrazioni del loro secondo album, che sembrano ultimate (il disco dovrebbe uscire a settembre, se tutto va bene), quindi va da sè che la voglia di tornare tutti insieme a far casino sul palco era alle stelle.

E si è notato.

Lo show è stato eccezionale, tiratissimo, pieno di energia e con una risposta più che buona da parte del pubblico, numeroso come sempre in queste occasioni.

Se a questo si aggiunge che i Lowlands a Spazio giocano in casa, e che lì riescono a dare quel qualcosa in più che rende unico un concerto, bè, ci sono tutti gli ingredienti per una serata memorabile.

Insomma, come dico spesso in questi casi: se i ragazzi capitano dalle vostre parti, non lasciateveli scappare.