venerdì 25 dicembre 2009
Buon Natale! (musicalmente parlando)
Da qualche anno non mi mettevo più lì a fare cd natalizi per gli amici, non so perchè, per mille motivi e per nessuno.
Quest'anno invece mi sono messo lì, ho scelto, guardato, scartabellato, deciso, ordinato e alla fine masterizzato il cd per gli amici. Lasciandoli però nel dubbio e liberandoli di ogni pregiudizio, ovvero senza mettere la tracklist, solo il cd, così, nudo.
Però adesso posso anche dire quali canzoni ci ho messo:
1. The Gaslight Anthem - The '59 Sound
2. Riccardo Maffoni - La censura di Lucinda
3. Jesse Malin - Wendy
4. Cristiano De Andrè - Fiume Sand Creek (live)
5. Miami & The Groovers - Tears are falling down (live)
6. Pearl Jam - Just Breathe
7. Daniele Tenca - Guarda il sole
8. Tom Petty & The Heartbreakers - The Waiting
9. Roseanne Cash - Sea of heartbreak
10. Garth Brooks - The River (live)
11. Steve Earle - Halo 'round the moon
12. Tom Waits - I don't wanna grow up
13. Marah - The dishwasher's dreams
14. Johnny Cash - I walk the line (live)
15. Southside Johnny & The Asbury Jukes - I don't want to go home (live)
16. Vinicio Capossela - Il paradiso dei calzini (live)
17. Willie Nile - Streets of New York
18. Lowlands - In the end
19. Tori Amos - Have yourself a merry little Christmas
20. Curtis Stiger - (What's so funny 'bout) Peace love and understanding
mercoledì 16 dicembre 2009
Cosa è giusto e cosa no
In questi giorni (settimane? mesi?) sento spesso parlare di giustizia, a tal punto che troppe volte ormai il termine viene usato a sproposito, o storpiato perchè ognuno possa intenderlo come gli pare.
E allora mi viene da chiedere (domanda retorica, ovvio, perchè una risposta non c'è) cosa sia davvero giusto e cosa non lo sia, in questa Italia, in questo Mondo, in questo Millennio in cui, per un motivo o per l'altro, ci troviamo a vivere.
E' giusto lamentarsi per questo o quel reato, vomitare parole inutili per questa o quella sentenza, sciorinare slogan triti e ritriti tipo "mi vergogno di essere italiano"? Perchè, caso vuole, sono parole che devono sempre essere giuste quando ce le si trovano in bocca, però se invece le dice uno come Corona, ah allora no, dagli contro, perchè lui non ha il diritto di dire ste cose? E perchè, che diritto hanno tutti gli altri di dirlo, se non ce l'ha lui?
E' giusto dire che "ho un sacco di amici gay e sono tutti simpatici" quando al TG viene fuori l'ennesimo episodio di intolleranza nei confronti degli omosessuali, e poi invece sbuffare e alzare gli occhi al cielo quando ci piantano sotto il naso il Gay Pride - con buona pace dei media, che in queste cose ci sguazzano? Perchè è vero che siamo nel 2009 quasi 2010, che siamo tutti moderni e che il mondo cambia, però gli anziani del paese sono mica costretti ad essere d'accordo con tutti.
E' giusto condannare la durezza (si fa per dire) con cui vengono puniti i ladruncoli albanesi (o rumeni, o nigeriani, non importa), quando poi si guardano i campi ROM con schifo e odio, e la prima cosa che si ha è la paura che vengano a rubarci in casa? Perchè sì, ok, è Natale e siamo tutti più buoni, ma ci sono dei limiti.
E' giusto inneggiare a un pazzo che lancia statuette nelle piazze gremite, o condannarlo a morte mentre si nascondono le risate sotto i baffi, perchè diciamocelo, in fondo il Nano sta simpatico davvero a pochi? O forse sarebbe più furbo riflettere sul fatto che le bandiere multicolore con la scritta "pace" sembrano ormai passate di monda, e un episodio di violenza del genere ci urta fino a un certo punto? Una volta le piazze - non tutte, va detto - non erano posti così belli da frequentare per l'aperitivo, perchè c'era un clima di tensione, ma sarebbe meglio che queste cose rimanessero nel passato.
Potrei andare avanti con questi esempi per pagine intere. E badate bene, scrivo tutto questo senza alcuna simpatia o antipatia, ma sono cose sotto gli occhi di tutti.
Io cerco di guardare nel mio, e di non criticare in ogni momento questo o quel politico, questo o quell'imprenditore, questo o quel governante.
Io cerco di essere una persona giusta, e spesso sbaglio. Però almeno ci provo.
E quindi rinuncio a comprendere le decisioni dei tribunali, guardo con un minimo di sospetto ignorante i campi nomadi, ho degli amici gay (e pure simpatici) però non devo per forza simpatizzare per i Village People. E domenica sera non ho riso per niente.
Non sono qui a cambiare il mondo. Perchè non è il mio ruolo, perchè non sono capace, perchè preferisco provare a fare altro.
E non sono qui nemmeno per cambiare le leggi, perchè a questo dovrebbero pensare le persone che sono state elette da milioni (ripeto: milioni, quegli stessi milioni che poi si lamentano, e vedono sempre il bicchiere mezzo vuoto, a prescindere dal colore politico) di persone.
Ma quelli che si lamentano, che sanno solo lamentarsi, che parlano senza avere un minimo di conoscenza concreta, perchè invece non fanno qualcosa? Intendo qualcosa di attivo: non ci vuole poi molto anche solo a fare i consiglieri comunali, i sindaci, gli assessori. Certo, ci vuole tempo, un minimo (ma proprio minimo) di denaro, e un minimo di capacità.
Io ho amici e conoscenti che lavorano in politica, a tempo pieno o, diciamo così, part time. E non dico che saranno loro a cambiare il mondo, però chi lo sa, magari riusciranno anche solo a sprecare qualche migliaio di euro in meno per questa o quella rotonda.
A distruggere (leggi: lamentarsi e basta, perchè si è sempre nel giusto, no?) si è sempre bravi, ma costruire è molto più difficile.
Prima di aprire bocca, la prossima volta, un attimo di riflessione.
E allora mi viene da chiedere (domanda retorica, ovvio, perchè una risposta non c'è) cosa sia davvero giusto e cosa non lo sia, in questa Italia, in questo Mondo, in questo Millennio in cui, per un motivo o per l'altro, ci troviamo a vivere.
E' giusto lamentarsi per questo o quel reato, vomitare parole inutili per questa o quella sentenza, sciorinare slogan triti e ritriti tipo "mi vergogno di essere italiano"? Perchè, caso vuole, sono parole che devono sempre essere giuste quando ce le si trovano in bocca, però se invece le dice uno come Corona, ah allora no, dagli contro, perchè lui non ha il diritto di dire ste cose? E perchè, che diritto hanno tutti gli altri di dirlo, se non ce l'ha lui?
E' giusto dire che "ho un sacco di amici gay e sono tutti simpatici" quando al TG viene fuori l'ennesimo episodio di intolleranza nei confronti degli omosessuali, e poi invece sbuffare e alzare gli occhi al cielo quando ci piantano sotto il naso il Gay Pride - con buona pace dei media, che in queste cose ci sguazzano? Perchè è vero che siamo nel 2009 quasi 2010, che siamo tutti moderni e che il mondo cambia, però gli anziani del paese sono mica costretti ad essere d'accordo con tutti.
E' giusto condannare la durezza (si fa per dire) con cui vengono puniti i ladruncoli albanesi (o rumeni, o nigeriani, non importa), quando poi si guardano i campi ROM con schifo e odio, e la prima cosa che si ha è la paura che vengano a rubarci in casa? Perchè sì, ok, è Natale e siamo tutti più buoni, ma ci sono dei limiti.
E' giusto inneggiare a un pazzo che lancia statuette nelle piazze gremite, o condannarlo a morte mentre si nascondono le risate sotto i baffi, perchè diciamocelo, in fondo il Nano sta simpatico davvero a pochi? O forse sarebbe più furbo riflettere sul fatto che le bandiere multicolore con la scritta "pace" sembrano ormai passate di monda, e un episodio di violenza del genere ci urta fino a un certo punto? Una volta le piazze - non tutte, va detto - non erano posti così belli da frequentare per l'aperitivo, perchè c'era un clima di tensione, ma sarebbe meglio che queste cose rimanessero nel passato.
Potrei andare avanti con questi esempi per pagine intere. E badate bene, scrivo tutto questo senza alcuna simpatia o antipatia, ma sono cose sotto gli occhi di tutti.
Io cerco di guardare nel mio, e di non criticare in ogni momento questo o quel politico, questo o quell'imprenditore, questo o quel governante.
Io cerco di essere una persona giusta, e spesso sbaglio. Però almeno ci provo.
E quindi rinuncio a comprendere le decisioni dei tribunali, guardo con un minimo di sospetto ignorante i campi nomadi, ho degli amici gay (e pure simpatici) però non devo per forza simpatizzare per i Village People. E domenica sera non ho riso per niente.
Non sono qui a cambiare il mondo. Perchè non è il mio ruolo, perchè non sono capace, perchè preferisco provare a fare altro.
E non sono qui nemmeno per cambiare le leggi, perchè a questo dovrebbero pensare le persone che sono state elette da milioni (ripeto: milioni, quegli stessi milioni che poi si lamentano, e vedono sempre il bicchiere mezzo vuoto, a prescindere dal colore politico) di persone.
Ma quelli che si lamentano, che sanno solo lamentarsi, che parlano senza avere un minimo di conoscenza concreta, perchè invece non fanno qualcosa? Intendo qualcosa di attivo: non ci vuole poi molto anche solo a fare i consiglieri comunali, i sindaci, gli assessori. Certo, ci vuole tempo, un minimo (ma proprio minimo) di denaro, e un minimo di capacità.
Io ho amici e conoscenti che lavorano in politica, a tempo pieno o, diciamo così, part time. E non dico che saranno loro a cambiare il mondo, però chi lo sa, magari riusciranno anche solo a sprecare qualche migliaio di euro in meno per questa o quella rotonda.
A distruggere (leggi: lamentarsi e basta, perchè si è sempre nel giusto, no?) si è sempre bravi, ma costruire è molto più difficile.
Prima di aprire bocca, la prossima volta, un attimo di riflessione.
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