mercoledì 27 aprile 2011

Il nucleo della questione

Ormai l'avrete letto o sentito tutti, il lungimirante signor B., ormai onnipotente, ha deciso che era meglio non farlo, il referendum sul nucleare, perchè dopo quello che è successo poco fa in Giappone, dopo le conseguenze più o meno palesi di Fukushima, bè, noi poveri piccoli garruli grumi di nullità ignoranti saremmo stati troppo spaventati per votare con coscienza.

E allora meglio accantonare il tutto per un paio d'anni, e poi riprovarci.

Ora, non so come volete chiamarla voi, ma per me si tratta di una palese TRUFFA. Perchè non esista che si tolga al popolo un diritto che gli è già stato dato (di votare per questo specifico referendum), per il semplice fatto che il risultato potrebbe dare fastidio al potere costituito.

Se prima potevo avere qualche dubbio sul fatto di andare alle urne il 12 e 13 giugno, è stato definitivamente fugato. Se mi tolgono la possibilità (il diritto, ripeto) di votare il nucleare, almeno voglio dire la mia su acqua e legittimo impedimento.

Nel frattempo, se mai vi fosse sfuggito, ieri mattina la Lactalis ha iniziato la scalata alla Parmalat. E poche ore dopo aveva inizio il vertice italo-francese. Ma ovviamente è solo una coincidenza.

martedì 19 aprile 2011

parole migliori

In questo periodo sto leggendo molto Michael Connelly, recuperando libri che avevo in casa e colmando in qualche modo le lacune. Pensate quello che volete, che è il classico giallista commerciale e via dicendo, rimane il fatto che è un ottimo scrittore, scorrevole e mai banale.

L'altra sera stavo leggendo le prime pagine di The Closers (non conosco il titolo italiano), e verso la fine del capitolo 6 mi trovo davanti a un paragrafo, che cito in originale.

The Verlorens apparently chose not to hold their loss out for public consumption. Bosch liked that about them. It seemed to him that increasingly the media forced the victims of tragedy to grieve in public, in front of cameras and in newspaper stories. Parents of murdered children became talking heads who appeared on the tube as experts the next time there was another child murdered and another set of parents grieving. it all didn't sit well with Bosch. It seemed to him that best way to honor the dead was to keep them close to the heart, not to share them with the world across the electronic spectrum.

La penso esattamente come il buon Hieronymus Bosch. E non avrei saputo trovare parole migliori.

giovedì 14 aprile 2011

SI o NO?

Ok, il signor B. avrebbe dato dei soldi a Ruby perchè NON si prostituisse.

Ok, nel 2013 il signor B. non sarà il candidato premier, ma lascerà il posto ad Alfano.

Archiviate le ennesime (ma purtroppo, temo, non ultime) scemenze senili del signor B., parliamo per un attimo di cose serie.

Il 12 e il 13 giugno prossimi saremo chiamati alle urne per i nuovi referendum: di fatto dovremo esprimerci sulla privatizzazione dell'acqua, sul nucleare e sul legittimo impedimento.

Ma non voglio star qui a sproloquiare su come i quesiti cui dovremo rispondere con un si o un no siano formulati male, con il solito sbrodolare di parole tipico di chi deve rendere complicato qualcosa di semplice.

Il punto è che dal 1995 che non viene raggiunto il quorum, e che quindi, in soldoni, si sprecano soldi pubblici. Va sottolineato, tra l'altro, come proprio quello del 1995 sia stato un referendum delle banane: basti ricordare che uno dei punti su cui il SI ha stravinto è stato quello sulla privatizzazione della RAI. A 16 anni di distanza, mi sembra che si continui a parlare di TV di stato, insabbiando tutto e buonanotte.

Da allora, 6 referendum sono bellamente andati a pallino, per la mancanza del quorum di cui si parlava prima. Da una parte perchè, in modo geniale, le date in cui andare a votare sono state comprese tra fine maggio e fine giugno, dall'altra perchè la gente tutta si è semplicemente stancata.

Ora, presumendo che il 12 giugno ci sia bel tempo, e che il 13 si vada a lavorare, non so davvero se a questo giro ci sarà il numero valido e quindi i referendum serviranno a qualcosa. Certo, dopo il disastro giapponese sono tutti lì a urlare contro il nucleare, con motivazioni puerili e semplicistiche del tipo "è dannoso", quando nel frattempo l'Italia compra energia nucleare dalla Francia, e soprattutto quando non si conosce ciò di cui si parla in modo adeguato.
E questo mi sembra il punto più sensibile, la privatizzazione dell'acqua e il legittimo impedimento passano in secondo piano, almeno per l'uomo della strada.

Non mi nascondo dietro a un dito, io stesso non so se andrò a votare nè, nel caso, cosa voterò (NO al legittimo impedimento, ok, ma per il resto ci dovrei ancora pensare).

Quindi, se il quorum non dovesse essere raggiunto, chi lo sa, potrebbe essere anche colpa mia.

domenica 10 aprile 2011

playlist

Prendete la versione che preferite, live, in studio o quello che è (solo la 23 è specificamente indicata)... E' una playlist che potrebbe funzionare. Enjoy!

1. The Gaslight Anthem - GREAT EXPECTATIONS
2. Willie Nelson - ON THE ROAD AGAIN
3. Bryan Adams - SUMMER OF '69
4. Will T. Massey - TRIED TO BE TRUE
5. Southside Johnny - I DON'T WANT TO GO HOME
6. The Ramones - I WANNA BE SEDATED
7. Bob Dylan - THE TIMES THEY ARE A-CHANGIN'
8. Pearl Jam - BETTER MAN
9. Tom Waits - HOLD ON
10. John Hyatt - HAVE A LITTLE FAITH IN ME
11. Gianmaria Testa - DENTRO LA TASCA DI UN QUALUNQUE MATTINO
12. Jesse Malin - BASTARDS OF YOUNG
13. Francesco Guccini - Cirano
14. Joe D'Urso - WHEN THE NIGHT COMES
15. Pierangelo Bertoli - A MUSO DURO
16. Garth Brooks - MUCH TOO YOUNG (TO FEEL THIS DAMN OLD)
17. Flogging Molly - IF I EVER LEAVE THIS WORLD ALIVE
18. Vinicio Capossela - ALL'UNA E TRENTACINQUE CIRCA
19. Neil Young - HEY HEY MY MY
20. Ben E. King - STAND BY ME
21. Fabrizio De Andrè - IL PESCATORE
22. Lowlands - LIFE'S BEAUTIFUL LIES
23. Bruce Springsteen - GROWIN' UP (live San Siro 2003)
24. Willie Nile - ACROSS THE RIVER
25. The Byrds - BALLAD OF EASY RIDER
26. Ennio Morricone - ONCE UPON A TIME IN THE WEST
27. Nick Lowe - PEACE LOVE & UNDERSTANDING
28. Sam Cooke - HAVIN' A PARTY
29. John Fogerty - ROCKIN' ALL OVER THE WORLD
30. Johnny Cash - I STILL MISS SOMEONE
31. Miami & The Groovers - MERRY GO ROUND
32. Bruce Springsteen - RACING IN THE STREET

giovedì 7 aprile 2011

Jesse Malin & The St. Marks Social


Ieri sera ero All'1 e 35 Circa di Cantù, per il grandissimo show di Jesse Malin & The St. Marks Social. Poco importa che fosse un mercoledì e che Cantù non sia proprio dietro l'angolo, era bene o male l'unica data "comoda" del tour italiano di questo straordinario artista, e non potevo certo perdermelo.

La serata è cominciata bene: arrivato là poco prima delle 20, nel locale semideserto vedo già, oltre al capobanda Carlo, un bel po' di facce amiche, arrivate da vicino e da lontano; un panino al salame, una birra, e quattro chiacchiere mentre il locale si riempie e l'attesa sale.

Poco dopo le 21.30 il bluesman milanese Daniele Tenca imbraccia la sua Takamine nera, per un breve ma ottimo set di 4 pezzi (di cui uno inedito) con cui apre splendidamente la serata, dopodichè ecco salire sul palco Jesse con la sua band, che di lì a poco alzeranno i volumi, per un'ora e quaranta minuti abbondanti di rock e punk di altissimo livello, con un "tiro" pazzesco, senza pause.

Da Burning the Bowery a Wendy, da All the way from Moscow a Disco Ghetto, passando per Broken Radio e la strepitosa cover di Instant Karma di John Lennon, lo show fila via con un entusiasmo incredibile: il pubblico (150-200 persone, a occhio, di cui la maggior parte stipate proprio sotto il palco) partecipa alla grande, e Jesse e la band si divertono e non ne fanno mistero.

Uno dei momenti più belli della serata, per quanto mi riguarda, è quello di Bastards of Young, cover dei Replacements, in cui a metà canzone Jesse fa sedere per terra tutti quanti, scende in mezzo al pubblico, cammina sul bancone del bar e si lascia andare a qualche aneddoto sulla band e sulla vita on the road... Quest'uomo ha cantato in compagnia di grandissimi musicisti, e ha registrato un pezzo con un certo Springsteen (Broken Radio), e me lo ritrovo a meno di un metro che canta Bastards of Young mentre gli passo un bicchiere di tequila. Sono anche queste piccole grandi cose che fanno capire l'umiltà e la grandezza al tempo stesso di un musicista, pronto e disposto a dare tutto davanti al pubblico di un piccolo club come per un palazzetto gremito.



Da quando dice "this is the last song" a quando lo show finisce davvero c'è ancora spazio per quattro-cinque pezzi, e dopo una serata in cui hanno davvero dato tanto, sia Jesse che la band non si risparmiano, e trovano il tempo e la voglia per quattro chiacchiere, qualche autografo, decine di foto, con tutti quanti.

P.M.A., Positive Mental Attitude, porta scritto Jesse sulla sua chitarra. E ieri sera si è visto alla grande.



p.s. grazie mille all'amico Renato "Big Cif" Cifarelli per le splendide foto e per il video che mi sono permesso di pubblicare. Ah, che non si sa mai, quello che vedete lassù è Jesse Malin, ma quello a destra, quello a sinistra sono io.