giovedì 7 aprile 2011

Jesse Malin & The St. Marks Social


Ieri sera ero All'1 e 35 Circa di Cantù, per il grandissimo show di Jesse Malin & The St. Marks Social. Poco importa che fosse un mercoledì e che Cantù non sia proprio dietro l'angolo, era bene o male l'unica data "comoda" del tour italiano di questo straordinario artista, e non potevo certo perdermelo.

La serata è cominciata bene: arrivato là poco prima delle 20, nel locale semideserto vedo già, oltre al capobanda Carlo, un bel po' di facce amiche, arrivate da vicino e da lontano; un panino al salame, una birra, e quattro chiacchiere mentre il locale si riempie e l'attesa sale.

Poco dopo le 21.30 il bluesman milanese Daniele Tenca imbraccia la sua Takamine nera, per un breve ma ottimo set di 4 pezzi (di cui uno inedito) con cui apre splendidamente la serata, dopodichè ecco salire sul palco Jesse con la sua band, che di lì a poco alzeranno i volumi, per un'ora e quaranta minuti abbondanti di rock e punk di altissimo livello, con un "tiro" pazzesco, senza pause.

Da Burning the Bowery a Wendy, da All the way from Moscow a Disco Ghetto, passando per Broken Radio e la strepitosa cover di Instant Karma di John Lennon, lo show fila via con un entusiasmo incredibile: il pubblico (150-200 persone, a occhio, di cui la maggior parte stipate proprio sotto il palco) partecipa alla grande, e Jesse e la band si divertono e non ne fanno mistero.

Uno dei momenti più belli della serata, per quanto mi riguarda, è quello di Bastards of Young, cover dei Replacements, in cui a metà canzone Jesse fa sedere per terra tutti quanti, scende in mezzo al pubblico, cammina sul bancone del bar e si lascia andare a qualche aneddoto sulla band e sulla vita on the road... Quest'uomo ha cantato in compagnia di grandissimi musicisti, e ha registrato un pezzo con un certo Springsteen (Broken Radio), e me lo ritrovo a meno di un metro che canta Bastards of Young mentre gli passo un bicchiere di tequila. Sono anche queste piccole grandi cose che fanno capire l'umiltà e la grandezza al tempo stesso di un musicista, pronto e disposto a dare tutto davanti al pubblico di un piccolo club come per un palazzetto gremito.



Da quando dice "this is the last song" a quando lo show finisce davvero c'è ancora spazio per quattro-cinque pezzi, e dopo una serata in cui hanno davvero dato tanto, sia Jesse che la band non si risparmiano, e trovano il tempo e la voglia per quattro chiacchiere, qualche autografo, decine di foto, con tutti quanti.

P.M.A., Positive Mental Attitude, porta scritto Jesse sulla sua chitarra. E ieri sera si è visto alla grande.



p.s. grazie mille all'amico Renato "Big Cif" Cifarelli per le splendide foto e per il video che mi sono permesso di pubblicare. Ah, che non si sa mai, quello che vedete lassù è Jesse Malin, ma quello a destra, quello a sinistra sono io.

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