Ok, il signor B. avrebbe dato dei soldi a Ruby perchè NON si prostituisse.
Ok, nel 2013 il signor B. non sarà il candidato premier, ma lascerà il posto ad Alfano.
Archiviate le ennesime (ma purtroppo, temo, non ultime) scemenze senili del signor B., parliamo per un attimo di cose serie.
Il 12 e il 13 giugno prossimi saremo chiamati alle urne per i nuovi referendum: di fatto dovremo esprimerci sulla privatizzazione dell'acqua, sul nucleare e sul legittimo impedimento.
Ma non voglio star qui a sproloquiare su come i quesiti cui dovremo rispondere con un si o un no siano formulati male, con il solito sbrodolare di parole tipico di chi deve rendere complicato qualcosa di semplice.
Il punto è che dal 1995 che non viene raggiunto il quorum, e che quindi, in soldoni, si sprecano soldi pubblici. Va sottolineato, tra l'altro, come proprio quello del 1995 sia stato un referendum delle banane: basti ricordare che uno dei punti su cui il SI ha stravinto è stato quello sulla privatizzazione della RAI. A 16 anni di distanza, mi sembra che si continui a parlare di TV di stato, insabbiando tutto e buonanotte.
Da allora, 6 referendum sono bellamente andati a pallino, per la mancanza del quorum di cui si parlava prima. Da una parte perchè, in modo geniale, le date in cui andare a votare sono state comprese tra fine maggio e fine giugno, dall'altra perchè la gente tutta si è semplicemente stancata.
Ora, presumendo che il 12 giugno ci sia bel tempo, e che il 13 si vada a lavorare, non so davvero se a questo giro ci sarà il numero valido e quindi i referendum serviranno a qualcosa. Certo, dopo il disastro giapponese sono tutti lì a urlare contro il nucleare, con motivazioni puerili e semplicistiche del tipo "è dannoso", quando nel frattempo l'Italia compra energia nucleare dalla Francia, e soprattutto quando non si conosce ciò di cui si parla in modo adeguato.
E questo mi sembra il punto più sensibile, la privatizzazione dell'acqua e il legittimo impedimento passano in secondo piano, almeno per l'uomo della strada.
Non mi nascondo dietro a un dito, io stesso non so se andrò a votare nè, nel caso, cosa voterò (NO al legittimo impedimento, ok, ma per il resto ci dovrei ancora pensare).
Quindi, se il quorum non dovesse essere raggiunto, chi lo sa, potrebbe essere anche colpa mia.
Ok, nel 2013 il signor B. non sarà il candidato premier, ma lascerà il posto ad Alfano.
Archiviate le ennesime (ma purtroppo, temo, non ultime) scemenze senili del signor B., parliamo per un attimo di cose serie.
Il 12 e il 13 giugno prossimi saremo chiamati alle urne per i nuovi referendum: di fatto dovremo esprimerci sulla privatizzazione dell'acqua, sul nucleare e sul legittimo impedimento.
Ma non voglio star qui a sproloquiare su come i quesiti cui dovremo rispondere con un si o un no siano formulati male, con il solito sbrodolare di parole tipico di chi deve rendere complicato qualcosa di semplice.
Il punto è che dal 1995 che non viene raggiunto il quorum, e che quindi, in soldoni, si sprecano soldi pubblici. Va sottolineato, tra l'altro, come proprio quello del 1995 sia stato un referendum delle banane: basti ricordare che uno dei punti su cui il SI ha stravinto è stato quello sulla privatizzazione della RAI. A 16 anni di distanza, mi sembra che si continui a parlare di TV di stato, insabbiando tutto e buonanotte.
Da allora, 6 referendum sono bellamente andati a pallino, per la mancanza del quorum di cui si parlava prima. Da una parte perchè, in modo geniale, le date in cui andare a votare sono state comprese tra fine maggio e fine giugno, dall'altra perchè la gente tutta si è semplicemente stancata.
Ora, presumendo che il 12 giugno ci sia bel tempo, e che il 13 si vada a lavorare, non so davvero se a questo giro ci sarà il numero valido e quindi i referendum serviranno a qualcosa. Certo, dopo il disastro giapponese sono tutti lì a urlare contro il nucleare, con motivazioni puerili e semplicistiche del tipo "è dannoso", quando nel frattempo l'Italia compra energia nucleare dalla Francia, e soprattutto quando non si conosce ciò di cui si parla in modo adeguato.
E questo mi sembra il punto più sensibile, la privatizzazione dell'acqua e il legittimo impedimento passano in secondo piano, almeno per l'uomo della strada.
Non mi nascondo dietro a un dito, io stesso non so se andrò a votare nè, nel caso, cosa voterò (NO al legittimo impedimento, ok, ma per il resto ci dovrei ancora pensare).
Quindi, se il quorum non dovesse essere raggiunto, chi lo sa, potrebbe essere anche colpa mia.
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