Scrivo queste poche righe a caldo, e onestamente me ne frego del fatto che migliaia di altri blog e di eminenti testate giornalistiche stiano parlando della stessa cosa, meglio o peggio di me.
Intorno alle 20.25 di questa sera Eluana Englaro è morta.
La notizia, immagino, ha invaso le case di tutti gli italiani proprio intorno all'ora di cena, dopo aver masticato la nuova che il Governo era (è) al lavoro per varare un provvedimento in tempi record, dopo aver sentito delle indagini varie ed eventuali alla Quiete di Udine, dopo aver capito che in fondo nemmeno gli schieramenti politici erano in qualche modo contrapposti, perchè all'interno dei singoli partiti c'erano idee e opinioni differenti.
Comunque, si diceva, una corsa contro il tempo del Governo, per trovare un escamotage in grado di fermare il viaggio - imposto - verso la morte di Eluana, per regolamentare la situazione, per evitare che il suo fosse un precedente pericolosissimo.
Va detto, era corsa contro il tempo arrivata tardi in partenza: a un provvedimento del genere bisognava pensare molto tempo fa, invece delle solite balle. Ma tant'è.
Ma ecco che, magicamente, dopo che i dottoroni barbelunghe chiamati in causa avevano prospettato un iter lungo ancora due se non tre settimane, con una progressiva diminuzione di nutrimento e idratazione a Eluana, fino a cessarli del tutto, tac, con un colpo di tosse la ragazza sputa fuori 20 centimetri di sondino; bum, le si cambiano i farmaci con altri simili, per comodità; patapam, le interrompono subito, di botto, cibo e acqua. E, già che ci siamo, la sedano.
Così, nella sola giornata di oggi, sudando freddo di fronte alle frottaglie pro e contro appostate fuori dalla clinica friulana, e pigiando a ripetizione sui tasti del televideo, nella speranza che il Governo facesse un passo falso.
Fino a che, verso ora di cena - che, ricordiamolo, Eluana non ha potuto consumare, perchè lei ha fatto la cattiva, e allora a letto senza cena - arriva la crisi (di che tipo, artefatta o meno, ci verrà detto dopo l'autopsia), e Eluana Englaro se ne va. Nella mia ignoranza, mi viene da dire, con molta meno pace di quella che avrebbe voluto.
Ora, io non voglio dilungarmi sul diritto alla vita e tutto il resto, anche perchè sono del pensiero che nessuno di noi possa parlare in modo razionale di una cosa del genere. Sono in linea di massima favorevolissimo al testamento biologico, ma ripeto, non è questo il momento per discuterne.
Provo un profondo senso di schifo, per la meschinità con cui questa vicenda è stata trattata nelle ultime ore. Provo un grande rammarico, per il solo fatto che esistano dei professionisti capaci di comportarsi in un modo simile. Provo anche vergogna, perchè non esistono ragioni sufficienti a fare una cosa del genere.
Non prendiamoci in giro: hanno sentito il fiato sul collo, hanno capito che il Governo avrebbe potuto fermarli, e hanno concluso le operazioni in fretta e furia. Ma l'hanno fatta sporca.
E a tutto c'è un limite.
Intorno alle 20.25 di questa sera Eluana Englaro è morta.
La notizia, immagino, ha invaso le case di tutti gli italiani proprio intorno all'ora di cena, dopo aver masticato la nuova che il Governo era (è) al lavoro per varare un provvedimento in tempi record, dopo aver sentito delle indagini varie ed eventuali alla Quiete di Udine, dopo aver capito che in fondo nemmeno gli schieramenti politici erano in qualche modo contrapposti, perchè all'interno dei singoli partiti c'erano idee e opinioni differenti.
Comunque, si diceva, una corsa contro il tempo del Governo, per trovare un escamotage in grado di fermare il viaggio - imposto - verso la morte di Eluana, per regolamentare la situazione, per evitare che il suo fosse un precedente pericolosissimo.
Va detto, era corsa contro il tempo arrivata tardi in partenza: a un provvedimento del genere bisognava pensare molto tempo fa, invece delle solite balle. Ma tant'è.
Ma ecco che, magicamente, dopo che i dottoroni barbelunghe chiamati in causa avevano prospettato un iter lungo ancora due se non tre settimane, con una progressiva diminuzione di nutrimento e idratazione a Eluana, fino a cessarli del tutto, tac, con un colpo di tosse la ragazza sputa fuori 20 centimetri di sondino; bum, le si cambiano i farmaci con altri simili, per comodità; patapam, le interrompono subito, di botto, cibo e acqua. E, già che ci siamo, la sedano.
Così, nella sola giornata di oggi, sudando freddo di fronte alle frottaglie pro e contro appostate fuori dalla clinica friulana, e pigiando a ripetizione sui tasti del televideo, nella speranza che il Governo facesse un passo falso.
Fino a che, verso ora di cena - che, ricordiamolo, Eluana non ha potuto consumare, perchè lei ha fatto la cattiva, e allora a letto senza cena - arriva la crisi (di che tipo, artefatta o meno, ci verrà detto dopo l'autopsia), e Eluana Englaro se ne va. Nella mia ignoranza, mi viene da dire, con molta meno pace di quella che avrebbe voluto.
Ora, io non voglio dilungarmi sul diritto alla vita e tutto il resto, anche perchè sono del pensiero che nessuno di noi possa parlare in modo razionale di una cosa del genere. Sono in linea di massima favorevolissimo al testamento biologico, ma ripeto, non è questo il momento per discuterne.
Provo un profondo senso di schifo, per la meschinità con cui questa vicenda è stata trattata nelle ultime ore. Provo un grande rammarico, per il solo fatto che esistano dei professionisti capaci di comportarsi in un modo simile. Provo anche vergogna, perchè non esistono ragioni sufficienti a fare una cosa del genere.
Non prendiamoci in giro: hanno sentito il fiato sul collo, hanno capito che il Governo avrebbe potuto fermarli, e hanno concluso le operazioni in fretta e furia. Ma l'hanno fatta sporca.
E a tutto c'è un limite.
1 commento:
Hola, pasando a saludar y tambien para invitarte a que pases y veas mi blog a ver si encuentras algo de tu agrado y si te gusta intercambiemos enlaces, una suerte de fucionar dendritas o algo asi diria yo,je.
Saludos y hasta la proxima.
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