E' difficile riuscire a scrivere qualcosa di non banale, ed è ancora più complicato cercare di mettere tutto a fuoco, a bocce ferme, quando è tutto finito da sole pochi giorni, ci sono già centinaia di km tra me e i Giorni di Gloria e si comincia a pensare all'anno prossimo.
Però c'è poco da girarci intorno, questa 11ma edizione dei Glory Days in Rimini, voluta, chiesta e sperata, è stata eccezionale.
Baciati dal sole e favoriti dal clima, l'inizio, venerdì sera, nel centro di Rimini, è stato intimo e al tempo stesso coinvolgente, grazie all'energia e al sudore di Beppe Ardito, dell'Acid Queen Duo, di Riccardo Maffoni e di Daniele Tenca, con l'ora finale dentro la Taverna Vecchia Pescheria che credo rimarrà a lungo nelle orecchie e nel cuore di chi ha avuto la fortuna di assistervi.
E poi sabato, la partita di pallone in spiaggia (con grande vittoria della squadra di casa ;-)), il pranzo, l'incontro con Marco Quaroni e Gianluca Morozzi, ricco di aneddoti sulle varie esperienze springsteeniane, senza scivolare nella facile retorica o nella banalità.
Ma l'apice di tutto è arrivato poi in serata: già prima delle 21 il RockIsland era praticamente pieno, e nella mezz'ora successiva, da dov'ero io non si riusciva più a vedere la fine del locale, segno che di gente ce n'era davvero tanta. Cinque ore e mezza di musica, un'energia incredibile, la festa, quella Drive All Night che mi porterò dentro per un bel pezzo, la voglia di stare insieme e di abbracciarsi per questa o quella canzone, urlando fino a non avere più voce, cose che ti fanno capire una volta di più quale sia il vero significato di "blood brothers".
E ancora domenica, tutti stanchi e con un solo filo di voce rimasto, ma pieni di sorrisi e di voglia di condividere ancora, il ristorante strapieno di springsteeniani, magliette dei Glory Days e sorrisi. Le chiacchiere, i prossimi appuntamenti, e poi il set acustico, con quella Tears Are Falling Down a cui sono particolarmente legato, che ho suonato tante volte (e di sicuro meglio di ieri) e che ho avuto l'onore e il piacere di fare insieme a Lorenzo e Daniele, e questa è una cosa che non ha prezzo e che rimarrà nell'album dei ricordi più cari.
Poi cala il sipario, la voglia di salire in macchina e tornare a casa non c'è neanche lontanamente, ma sappiamo che ci rivedremo presto, e che i Glory Days non finiscono certo qui.
Dopo questo weekend, posso solo dire GRAZIE a Lorenzo Semprini per averci creduto e per aver organizzato tutto quanto, ed è un grazie di cuore grande come una casa.
E poi grazie a tutti voi che ci siete stati. Non sto a fare nomi perchè a questo giro sarebbe davvero brutto dimenticare qualcuno, ma sapete chi siete, grazie davvero.