Sembra ieri, ma era il 2008 (marzo, credo) quando a Spaziomusica, a Pavia, i Miami & The Groovers presentavano il loro secondo disco,
Merry Go Round. Gran musica, grande allegria, la torta e tutto il resto. A quello show avrebbero fatto seguito migliaia di km macinati in Italia, mezza Europa e pure negli USA, centinaia di concerti, l'EP, il bootleg ufficiale, e poi l'annuncio dell'album nuovo, che almeno nelle intenzioni sarebbe dovuto uscire già nel 2011.
Bè, lo abbiamo aspettato, questo nuovo lavoro, questo
GOOD THINGS, ma ne valeva la pena, perchè sono davvero cose buone.
Il disco si apre con la title track, un invito a crederci e ad avere fiducia, perchè ci saranno molte cose buone lungo la strada. E dopo
On A Night Train, arriva la fotografia senza tempo di Audrey Hepburn's Smile (già presentata qualche volta dal vivo come
Too Long In Exile), la storia di una serata sulla riviera romagnola (ma potrebbe anche essere una spiaggia del Jersey), con il protagonista che si rende conto che tra le tante ragazze, la migliore è quella che ha di fianco, e il suo sorriso gli ricorda quello dell'attrice.
Una vera novità - ma il disco ne è pieno - è
Cold In My Bones, che riunisce gli strumenti a corde di Antonio Gramentieri, Alex Valle (chitarrista di De Gregori) e Beppe Ardito, mentre il pianoforte si ripete lungo tutto il brano, con il risultato di un impasto musicale del tutto particolare.
Tra le altre tracce del disco, avevo ascoltato
Walkin' All Alone per la prima volta credo nel 2009 a Cervia, ma qui raggiunge il suo apice: è una ballata di rara bellezza, resa ancora migliore dai contributi di Riccardo Maffoni alla voce e di Heather Norton al violino. Un pezzo bellissimo, da ascoltare e riascoltare.
In
Before Your Eyes (duetto tra Lorenzo Semprini e Beppe Ardito) c'è la voglia di dignità, e
Under Control sputa invece la voglia di uscire dagli schemi imposti, mentre
The Last R'N'R Band - sorellastra di quella
Cuore Biancorosso composta per la squadra del Rimini - è un puro rock&roll, che spiana la strada al finale.
Postcards, altra ballata di altissimo livello, è preceduta da un brano di Tom Wolfe letto da Israel Nash Gripka, e è un brano quasi minimalista, con gli strumenti perfettamente bilanciati, andando a recuperare la cartolina, quasi un simbolo di qualcosa che non si usa più.
L'ultima traccia dell'album è
We're Still Alive, una ballatona di stampo irlandese, con un gran bel ritmo, che potrebbe ricordare i Dropkick Murphys, i Flogging Molly o i Pogues, a testimoniare ancora una volta che il suono dei Groovers non è bidimensionale, ma esplora anche nuovi orizzonti.
Insomma, valeva la pena di aspettare quasi 4 anni per questo disco: è ben fatto, ben suonato e ben prodotto, e meriterebbe una grande fortuna.
Prossima fermata: All'Una E Trentacinque Circa, Cantù (CO) sabato 25 febbraio. Un appuntamento immancabile, per sentire i nuovi pezzi dal vivo, e per vedere quanto sono carichi i Miami & The Groovers per questo nuovo tour.
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