domenica 11 aprile 2010

Willie Nile


Venerdì ero al MIV di Varese, per vedere ancora una volta Willie Nile, in formazione elettrica.

Bè, il signor Nile è un ragazzo di sessant'anni suonati che si è consumato le dita nei club del Village, è stato corteggiato dalle case discografiche, ha pubblicato il suo primo album a trent'anni abbondanti, ha aperto per gli Who e ha diviso palco e studi di registrazione con gente come Tori Amos, Ringo Starr, Lucinda Williams, Roger McGuinn, Bruce Springsteen e tanti altri.

Ma è anche un musicista che ha pubblicato un ridotto numero di dischi (6, più uno in uscita nella prossima estate, un live e un EP) in circa trent'anni di attività, curando i suoi prodotti e le sue produzioni, con il rovescio della medaglia di essere ancora un artista di nicchia, noto e apprezzato da molti ma non da tutti.

E quindi ecco che ce lo ritroviamo in un piccolo club di Varese, a ingresso libero, mentre cena con il suo entourage, in mezzo ai tavoli degli altri avventori del locale.

Lo show è grandioso: due ore piene zeppe di musica cantata e suonata come si deve, da Vagabond Moon a Streets of New York, passando per le (riuscitissime) cover di Hit the road, Jack e di I Wanna Be Sedated, con cui ha chiuso il concerto.

Ma al di là dei pezzi, sono l'energia e l'adrenalina che Willie Nile riesce a trasmettere dal palco a rendere i suoi concerti degni di questo nome, di altissimo livello.

Insomma, per farla breve: se passa dalle vostre parti, non perdetevelo.

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