giovedì 17 marzo 2011

San Patrizio

Ok, oggi è il 17 marzo. San Patrizio.

Come dite? E' festa nazionale anche in Italia? Ah sì? E da quando? Ah, solo per quest'anno, dodici mesi fa niente e tra dodici mesi neanche, un una tantum. Per cosa? Ah, per i 150 anni dell'Unità d'Italia, che la tv generalista ci martella da settimane, propinandoci un tricolore ogni due per tre.

Ma siamo seri.

Tra squadre di pallone, partiti (o presunti tali) politici, terroni e polentoni e via dicendo, siamo più che mai divisi, e da tempo immemore si parla di questo federalismo fiscale che, per forza di cose, se mai andrà in porto, ci dividerà anche dal punto di vista contributivo (per farla semplice).

Gli USA, criticabili finchè volete, hanno veramente questo senso della patria, e sono davvero orgogliosi quando espongono la loro bandiera a stelle e strisce in giardino, in macchina, in ufficio o dove vogliono, e questo ancora di più dall'11 settembre 2001.

Noi siamo uniti davvero ogni quattro anni, e solo e soltanto se la Nazionale vince i Mondiali. Qualcuno si ricorderà (dal vivo, non per averlo visto in tv) il 1982, io di sicuro ho ben vivo il ricordo dell'estate 2006. Poi però, puf, tutto scompare, ognuno ritorna a casa sua, e anzi, critica sotto i baffi pure l'inno di Mameli.

Non voglio contestare le festa nazionale, per carità (ne ho già parlato a suo tempo), ma per me la vera unità d'Italia è questa:


Oggi è il 17 marzo, San Patrizio. Un saluto all'Irlanda. Con una pinta di Guinness, ovviamente.

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