mercoledì 23 novembre 2011

Mimmo Foresta (#fiorello)


Chi legge questo blog sa che non guardo molta tv.
Molti, moltissimi film e telefilm, gentilmente offerti da canali alternativi a quelli canonici, ma poca, pochissima tv. Un po' di sport, e qualcosa ogni tanto.
Tra questo "qualcosa" non poteva certo mancare il nuovo spettacolo di Fiorello, dal momento che ho sempre visto e apprezzato molto lo showman siciliano.

E quindi, lunedì sera, ero tra i 12 milioni e rotti di persone che si sono sintonizzate su Rai1, per #ilpiùgrandespettacolodopoilweekend.

E dopo le due ore di spettacolo, devo dire che il mio voto in pagella è 6 meno meno.

E' un varietà come ai vecchi tempi, fatto bene, senza parolacce e senza volgarità gratuite. Però è anche uguale (ma meno riuscito) ai vari Stasera Pago Io che lo stesso Fiorello ha portato in Rai qualche anno fa. Manca però una spalla (Cremonesi questa volta rimane al piano quasi tutto il tempo, e Baldini fa giusto qualche comparsata), una valletta, una presenza fissa a cui appoggiarsi volta per volta, che aiuterebbe sicuramente.

Nello specifico poi della serata, il monologo iniziale parapolitico è abbastanza scarico, e la chiacchierata con i primi ospiti, i Coldplay, è probabilmente il punto più basso del programma. Freddini, poco partecipativi (Chris Martin è abbastanza simpatico, ma finisce lì), e di sicuro la scarsa conoscenza dell'inglese di Fiorello è un ostacolo ben presente.
Tremendo il siparietto con Laura Chiatti, che invero canta bene, ma purtroppo si perde con un budino al posto della gonna, il tutto allagato da troppi riferimenti ai vampiri di Twilight.
Il duetto con Bublè passa e va, e ci si risolleva un minimo con la parodia di X Factor e la conseguente presa in giro di CapaRezza, che per fortuna si presta al gioco senza prendersi sul serio.

Ma le cose migliori arrivano nel finale. Sono ormai le 23 passate quando arriva sul palco, emozionatissimo, Mimmo Foresta, artista partenopeo a me sconosciuto (ma che in realtà solo pochi mesi fa ha vinto il premio Alighiero Noschese, per dirne uno), già presente in qualche comparsata televisiva, in grado di imitare con qualità pazzesca le voci di molte cantanti: dalla Pausini a Anna Oxa a Gianna Nannini a molte altre.
Il suo tempo sul palco del teatro 5 di Cinecittà è poco, ma concentra il meglio del programma - senza dubbio Mimmo Foresta batte Coldplay 100 a 1.

Nel finale Fiorello canta Amore Amorissimo, raccontando di aver trovato lo spartito nelle Teche Rai, si tratterebbe di un pezzo mai inciso e mai cantato di Mimmo Modugno. Il testo è quello che è (suppongo sia stato scritto ad hoc), la melodia in effetti si avvicina molto a quelle classiche di Modugno, ed è tutto sommato un finale sobrio ed elegante, cui fa seguito il "finalino" con Giorgia, in bianco e nero, che canta Downtown.

Insomma, uno show nazionalpopolare, un varietà come si faceva una volta ma senza rinnovarsi, che gode della franchigia Fiorello, ma che forse avrebbe bisogno di un minimo di rodaggio in più, e del coraggio di mettere qualche Coldplay in meno e qualche Mimmo Foresta in più.
La battaglia contro il Grande Fratello è vinta in partenza, ma, anche se ormai il pubblico della tv generalista è abituato alla qualità più infima, non ci voleva molto.

Io ci credo ancora, lunedì prossimo metterò di nuovo Rai1, e vedremo.

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