venerdì 18 gennaio 2013

ARGO vs DJANGO

Lo dico subito, per chi non vuole perdere tempo: non c'è partita, Argo vince a mani basse.

Messo in chiaro questo, si tratta di due film radicalmente diversi.


Argo è un film lineare ma complesso, che parla di quello che è successo nel 1979-80 all'Ambasciata USA di Teheran: per farla breve, gli iraniani erano scesi in piazza per protestare contro l'appoggio americano allo Scià, fino a abbattere i cancelli dell'Ambasciata e a tenere in ostaggio una cinquantina di impiegati. Sei riescono a scappare prima che sia troppo tardi, e dopo essere stati ospitati a casa dell'ambasciatore canadese, verranno recuperati in un'operazione guidata dalla CIA, nella quale verranno fatti passare per la troupe di un ipotetico film di fantascienza dal titolo Argo, in Iran per visitare alcune possibili location.

Il film è girato in modo egregio da Ben Affleck, con grande attenzione ai particolari, e gode di ottimi attori, con il trio formato dallo stesso Affleck, John Goodman e Alan Arkin su tutti. Nelle due ore di pellicola, il ritmo è preciso, le inquadrature fatte come si deve, il taglio equilibrato, senza cadere nel banale nè nella morale. Insomma, un gran bel film, di sicuro uno dei migliori degli ultimi tempi. Senza dimenticare che anche i titoli di testa e di coda sono eccellenti.


Django Unchained, invece, promette ma non mantiene.

Nella prima ora fa ben sperare, il personaggio di Christoph Waltz troneggia su tutti, Foxx compreso, e, pur con qualche difetto e con l'inevitabile effetto splatter di ogni sparatoria, la storia di come Django e il dottor Schultz diventino partner prima e amici poi è ben fatta, divertente, interessante.
Ma purtroppo ci sono i restanti 105 minuti di film. In cui Tarantino si perde nell'ennesimo citazionismo, tutto si sbrodola, ci si accorge che la trama è piccola piccola e si sta allungano all'infinito, alcuni personaggi diventano delle macchiette parodistiche, e il finale si intuisce da subito.
Di Caprio e Jackson fanno quasi da semplici comprimari, tanto è palese il loro destino, e ci si annoia molto presto anche dei dialoghi, che spesso perdono la loro forza e hanno un umorismo forzatissimo.
La parte di Franco Nero, bè, è imbarazzante, e non certo per colpa sua.
E forse il difetto peggiore è che il film non ha un punto di svolta, non ha un momento davvero memorabile, non ha un punto centrale tanto forte da rimanere impresso.
Django Unchained non è uno spaghetti western.
Django Unchained è una dichiarazione di odio nei confronti dei western di John Ford, ma inevitabilmente ci affonda le mani, tanto che alcune inquadrature sono identiche.
Django Unchaines è un film superficiale, i cui personaggi non hanno un reale spessore, che non coinvolge e non emoziona.
La cosa migliore del film, con tutta probabilità, è la canzone di Trinità sui titoli di coda.

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