Sabato scorso ero al Carroponte, a Sesto San Giovanni, per vedere Glen Hansard e la sua band.
Per chi non lo sapesse, il Carroponte è una delle location più belle per la musica dal vivo all'aperto nel milanese, ben organizzato e ben gestito. Glen Hansard, invece, è il ricciolone rosso sulla locandina di The Committments, che dopo il film non ha mai smesso di fare musica, e di farla dannatamente bene.
Mentre la band sta salendo sul palco, Glen compare in mezzo al pubblico, berretto di lana in testa e chitarra in braccio, e tira fuori dal cilindro una Say It To Me Now unplugged, per poi unirsi ai suoi musicisti e andare avanti per tre ore abbondanti di ottima musica, percorrendo tutto il suo cammino musicale (dai Frames agli Swell Season all'esperienza solista, con perle come Fitzcarraldo, Talking To The Wolves, High Hope e molte altre, fino alla parte finale del concerto, quando riappare sul palco Lisa Harrigan (che aveva aperto per Hansard con un set di poco più di mezz'ora) per un paio di duetti, tra cui l'immancabile Falling Slowly, particolarmente intensa.
Arrivano sul palco anche un paio di bottiglie di Jameson, e è il momento del moderno traditional irlandese The Auld Triangle, su cui tutti i musicisti (ma anche tecnici, roadie e via dicendo) cantano una strofa, e tutto il pubblico partecipa al ritornello, dieci minuti e più di musica e divertimento.
Ma non è ancora finita: a microfoni spenti, è la volta di Passing Through (Pete Seeger prima e Leonard Cohen poi). La voglia di suonare e di stare tra la gente è ancora tanta, Glen e tutta la band suonano prima a bordo palco, poi scendono tra il pubblico, e poi ancora, si spostano sull'altro palco (buio e ovviamente non amplificato) del Carroponte, continuando senza sosta, voce, chitarre, ottoni, archi e tutto il resto.
Mezzanotte è passata da un pezzo, ma c'è ancora tanta musica.
Venerdì invece ero a Alice Castello, in piazza, per il concerto di Cisco.
Se Alice Castello è un buco di paese tra Vercelli e Biella, Cisco invece è stato per anni la colonna portante dei Modena City Ramblers, per poi lasciare la formazione nel 2005 per dedicarsi all'avventura solista.
In queste settimane Cisco porta in giro il suo tour "Indietro Popolo", in cui ripercorre, cronologicamente al contrario, la sua storia musicale, quella dei MCR e un po' anche quella dell'Italia.
I primi pezzi hanno un suono più vicino all'America Latina, Come Se Il Mondo, Onda Granda, La Lunga Notte e poi La Dolce Vita a farla da padroni, ma tutto cambia quando cisco appoggia la chitarra e imbraccia il bodhran, per regalare una I 100 Passi eccezionale, cantata a squarciagola da tutto il pubblico. Da lì in poi sarà una lunga cavalcata attraverso i pezzi storici dei Modena, da Transamerika alla Banda del Sogno Interrotto a Clan Banlieue e tante altre.
Prima dei bis c'è una piccola pausa, e dal pubblico si leva bella e potente Bella Ciao, che richiama sul palco i musicisti (due chitarre, batteria, contrabbasso, violino e tromba), che eseguono ancora In Un Giorno Di Pioggia, Quarant'anni, A M'In Ceva Un Caz e una Bella Ciao elettrica e cattiva, per poi chiudere con la bellissima Ninnananna.
Sembra tutto finito, è già partito il cd con Wild Rover, ma poi Cisco ci ripensa, richiama i suoi sul palco e mette davvero la parola fine alla serata con Contessa, come è giusto che sia.
Un'altra grande serata, un gran suono, della gran musica.
Come vedete, ho parlato del Carroponte e della piazza di un paesino, non dei grandi stadi di Roma o Milano. Perchè in fondo alle volte chissenefrega dei grandi nomi o degli articoli sui giornali, la musica vera è anche quella più vicina a noi.