lunedì 28 giugno 2010

Il Moviolone

Sì, sì, ok, ci sono i Mondiali del pallone, gli Azzurri sono tornati a casa dopo pessime figure, con la coda tra le gambe e la Coppa del Mondo ormai dimenticata. Sembrano lontani i fasti di 4 anni fa, il popopopopò e tutte quelle menate che hanno visto l'Italia unita e coesa come non succedeva da tempo.

Oggi siamo tutti uniti a criticare Lippi, a insultare giocatori bolliti come Cannavaro (sì, lo stesso Cannnavaro! di Fabio Caressa), a discutere di convocazioni, formazioni, esclusioni e via dicendo.

Ma la verità è che per noi il Mondiale è finito, e quindi forse diventa un po' più interessante guardare le partite delle altre squadre, quelle che giocano bene, quelle che sanno far girare la palla, quelle che segnano.

Anche se poi succedono cose come quella di ieri, con l'Inghilterra di Capello che segna un gol palese e raggiunge la Germania, ma invece no, l'arbitro (Rosetti, mica cotiche) nega tutto e si ricomincia da capo, con i Crucchi che dilagano sui contropiede, asfaltano poi gli avversari con un 4 a 1 pesante. E tutti giù a parlare di moviola in campo, la solita vecchia storia.

Personalmente mi viene da essere un po' contrario e tradizionalista, per queste cose.

Da qualche anno, nel tennis, è arrivata una sorta di moviola in campo, i cosiddetti challenge: con 3 a disposizione per ogni set, se un giocatore non è convinto di una chiamata può fermare il gioco e chiedere il replay, che replica in modo tridimensionale traiettoria e punto di arrivo della pallina, con margine di errore infinitesimale.

Tutto bello, per carità, però così facendo viene ridimensionato il ruolo dell'arbitro di sedia, cosa secondo me non bella e non giusta.

E quindi, anche nel calcio, bando alla moviola in campo: al limite si metta un arbitro sulla linea di porta, o qualcosa del genere.

p.s. mi sa che mi gioco qualche soldo sull'Argentina campione del mondo, non si sa mai...

Nessun commento: