Per una volta, parlo di cose del mio piccolo orticello, che non interesseranno i più, e amen.
Probabilmente ai più non interessa neanche che io stia ascoltando There Will Be a Light, di Ben Harper.
Tornando a noi, da qualche tempo a Vercelli infuria una polemica relativa al coprifuoco che le autorità imporrebbero alla movida cittadina.
In pratica: arrivato il bel tempo, i gggiovani hanno preso l'abitudine di concentrarsi nei bar del centro e nella piazza principale della città - soprattutto nel weekend - fino a tardissima ora, con il risultato di fare un casino bestia e quindi di infastidire chi abita da quelle parti e vorrebbe dormire vicino o comunque farsi i fatti suoi.
E non sto generalizzando, io abito non lontano dalla famigerata piazza, e confermo che fino alle 2 passate questi rompono non poco le scatole.
Insomma, adesso le cose stanno così (se non ho capito male, ma più o meno): a partire dall'una di notte, via la musica dai bar, e dall'1.30 niente più servizio. Niente birre, niente bibite, niente cocktails, niente e basta. Alle 2 la serranda scende, tutti fuori dalle balle.
Ora, non so a voi, ma a me sembra una cosa civilissima.
Sono un amante della musica, del casino e delle ore piccole, ma a tutto ci deve essere un limite, soprattutto se si parla del centro di una piccola città, dove la gente ha diritto a stare tranquilla, di notte.
Gli scontenti dicono che si è pestato i piedi a qualche pezzo grosso, e raccolgono firme, e aprono pagine facebook. In soldoni, una valanga di stupidate.
Per dire, questo weekend sono andato al Mugello per la MotoGP, e la regola n. 1 là è che "al Mugello non si dorme". Anche lì, posso confermare che c'è stato chi ha parlato, urlato, schiamazzato, riso, bevuto e via dicendo fino alle prime ore del mattino.
Ma non siamo certo in centro città, lì si può fare.
Probabilmente ai più non interessa neanche che io stia ascoltando There Will Be a Light, di Ben Harper.
Tornando a noi, da qualche tempo a Vercelli infuria una polemica relativa al coprifuoco che le autorità imporrebbero alla movida cittadina.
In pratica: arrivato il bel tempo, i gggiovani hanno preso l'abitudine di concentrarsi nei bar del centro e nella piazza principale della città - soprattutto nel weekend - fino a tardissima ora, con il risultato di fare un casino bestia e quindi di infastidire chi abita da quelle parti e vorrebbe dormire vicino o comunque farsi i fatti suoi.
E non sto generalizzando, io abito non lontano dalla famigerata piazza, e confermo che fino alle 2 passate questi rompono non poco le scatole.
Insomma, adesso le cose stanno così (se non ho capito male, ma più o meno): a partire dall'una di notte, via la musica dai bar, e dall'1.30 niente più servizio. Niente birre, niente bibite, niente cocktails, niente e basta. Alle 2 la serranda scende, tutti fuori dalle balle.
Ora, non so a voi, ma a me sembra una cosa civilissima.
Sono un amante della musica, del casino e delle ore piccole, ma a tutto ci deve essere un limite, soprattutto se si parla del centro di una piccola città, dove la gente ha diritto a stare tranquilla, di notte.
Gli scontenti dicono che si è pestato i piedi a qualche pezzo grosso, e raccolgono firme, e aprono pagine facebook. In soldoni, una valanga di stupidate.
Per dire, questo weekend sono andato al Mugello per la MotoGP, e la regola n. 1 là è che "al Mugello non si dorme". Anche lì, posso confermare che c'è stato chi ha parlato, urlato, schiamazzato, riso, bevuto e via dicendo fino alle prime ore del mattino.
Ma non siamo certo in centro città, lì si può fare.
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