martedì 8 giugno 2010

Movida e Coprifuoco

Per una volta, parlo di cose del mio piccolo orticello, che non interesseranno i più, e amen.

Probabilmente ai più non interessa neanche che io stia ascoltando There Will Be a Light, di Ben Harper.

Tornando a noi, da qualche tempo a Vercelli infuria una polemica relativa al coprifuoco che le autorità imporrebbero alla movida cittadina.
In pratica: arrivato il bel tempo, i gggiovani hanno preso l'abitudine di concentrarsi nei bar del centro e nella piazza principale della città - soprattutto nel weekend - fino a tardissima ora, con il risultato di fare un casino bestia e quindi di infastidire chi abita da quelle parti e vorrebbe dormire vicino o comunque farsi i fatti suoi.

E non sto generalizzando, io abito non lontano dalla famigerata piazza, e confermo che fino alle 2 passate questi rompono non poco le scatole.

Insomma, adesso le cose stanno così (se non ho capito male, ma più o meno): a partire dall'una di notte, via la musica dai bar, e dall'1.30 niente più servizio. Niente birre, niente bibite, niente cocktails, niente e basta. Alle 2 la serranda scende, tutti fuori dalle balle.

Ora, non so a voi, ma a me sembra una cosa civilissima.

Sono un amante della musica, del casino e delle ore piccole, ma a tutto ci deve essere un limite, soprattutto se si parla del centro di una piccola città, dove la gente ha diritto a stare tranquilla, di notte.

Gli scontenti dicono che si è pestato i piedi a qualche pezzo grosso, e raccolgono firme, e aprono pagine facebook. In soldoni, una valanga di stupidate.

Per dire, questo weekend sono andato al Mugello per la MotoGP, e la regola n. 1 là è che "al Mugello non si dorme". Anche lì, posso confermare che c'è stato chi ha parlato, urlato, schiamazzato, riso, bevuto e via dicendo fino alle prime ore del mattino.

Ma non siamo certo in centro città, lì si può fare.

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