martedì 27 luglio 2010

Moviola sì, moviola no

Non è un mistero che io mi sia pesantemente rotto le scatole di tutto il pallone che passa in tv.

E a fine agosto inizia il campionato.
E si va avanti fino a fine maggio.
E nel frattempo tutto quel coacervo di tristezze che prendono il nome di Europa League, Coppa Italia, Mondiale per Club, vattelapesca, e, dopo quello che è successo recentemente, anche la Champions League.
Poi a giugno si comincia già a parlare di mercato.
Poi a luglio cominciano i ritiri.
In pratica, non ci si ferma mai.

E la cosa mi ha stufato, parecchio.

L'unica cosa positiva è che abbiamo messo in archivio almeno questo triste mondiale, il cui momento più saliente rimarrà senza dubbio il bacio di Casillas alla sua bella Sara Carbonero (che, non si capisce in grazia di quale ragionamento malato, il prossimo anno lavorerà per Mediaset Premium).

Però adesso, dopo tutti i casini fatti in campo da arbitri più o meno blasonati, viene fuori il caso del moviolone: se infatti Mediaset (e ovviamente Sky) hanno confermato l'utilizzo della moviola e dei replay nelle loro trasmissioni sportive, la Rai invece, con la coda tra le gambe, ha prima detto di volerle abolire del tutto, e poi ha tirato fuori l'assurda trovata di limitare l'analisi a tre episodi dubbi per ogni giornata.

Traducendo, ciò vorrebbe dire lasciare i telespettatori nell'ignoranza, sanabile facilmente con un rapido cambio di canale.

Ma dopotutto, quando per quelle reti lì lavora gente come Salvatore Bagni, quando ti trovi un Teo Teocoli del tutto fuori posto, quando le dirette partono sbagliate e bruciano l'inizio dell'inno nazionale, quando i due bambini dell'asilo Tombolini e Collovati litigano senza un perchè, e quando la qualità media, alla fine, è ridicola, non ci si può mica aspettare niente di meglio.

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