lunedì 22 agosto 2011

Ritorno al Futuro (montano)

Ormai eravamo abituati a un luglio molto caldo, seguito da un agosto più "morbido", che ci faceva arrivare a settembre e alla fine dell'estate senza sudare esageratamente.

E invece no.

Quest'anno siamo stati bene sia a giugno che a luglio, mentre gli stolti si lamentavano per le temperature troppo basse, ed ecco che, da una settimana a questa parte, il caldo è atroce, quello che i dottoroni barbelunghe del meteo definiscono come "ondata di caldo africano", che pare ci accompagnerà fino a fine agosto. Apperò.

Per cercare di sfuggire a caldo, zanzare e umidità, quindi, l'unica soluzione era prendere la via della montagna, come fanno i vecchi saggi, in cerca del fresco (e del cibo genuino, ovvio).

E fu così che qualche giorno fa sono finito a Lozio, paesino della Val Camonica di cui ignoravo totalmente l'esistenza, invitato dall'amico Marco Quaroni per una serata in compagnia della sua cricca e dei Bang Raevolutions, il tutto capitanato dal sindaco anarchico del paese, il buon Tone, personaggio ormai entrato di diritto nella leggenda.
Chitarra al seguito, mi sono inerpicato per le mulattiere, ho suonato, mangiato (spezzatino, gallina e altre amenità, che bisogna scaldarsi), bevuto (di nuovo: bisogna scaldarsi) e alle 5 passate del mattino ero ancora una volta con le gambe sotto il tavolo, per il bicchiere della staffa accompagnato da una sacrosanta forma di formaggio.

Tornato a casa, dopo poco mi sono diretto sopra Graglia, a circa 1000 metri, alla Trattoria Rocchi, di proprietà degli zii di un vecchio amico. Cibo genuino e ovviamente abbondante: salumi, lardo, sancarlino, gnocchetti, polenta concia (con le sue brave due dita di burro), capriolo, formaggi, meringata con cioccolato caldo e altre cose, accompagnate da un buon barbera e chiuse da una grappa alla cannella. Il tutto con poco più di 20 gradi, aria buona, solo maschietti intorno al tavolo. Cosa chiedere di più?

Lo scorso week-end, infine, sono andato in Val d'Aosta, dividendomi tra Pré St. Didier e Courmayeur: ho passato tutta la giornata del sabato alle terme, che consiglio caldamente: tra percorsi vari, docce gelide, saune, bagni di vapore e chi più ne ha più ne metta, vale la pena di andarci, almeno una volta. Magari, se non volete esagerare, evitate giusto la tisana del benessere...
Alla ricerca di quello che con gli amici ho ribattezzato il "formaggione", sono andato poi al ristorante Le Vieux Pommier, dove però mi hanno spiegato che il Vacherin Mont D'Or è un formaggio che non si trova nei mesi più caldi, e ho dovuto quindi ripiegare sulla raclette (ottima). Immancabile anche la grolla, e due passi (al fresco) per cercare di digerire.

Ieri mattina poco prima delle 10 c'erano 15 gradi e mezzo, aria frizzante.
Oggi, alla stessa ora, ce n'erano già 30, con tutta l'umidità del mondo.

Sarà il caso di fare una telefonata al buon Emmett "Doc" Brown.

sabato 13 agosto 2011

Mani in tasca

Quando stoltamente gli elettori gli hanno dato ancora una volta il potere di governare, un paio d'anni fa, il signor B. ha promesso che non avrebbe messo le mani nelle tasche dei consumatori.

Ieri, con il cuore grondante, eccolo scavare nelle tasche e nei risparmi di tutti noi, mettendo delle etichette tipo "tassa della solidarietà" per mascherare l'ennesima pagliacciata.

Intendiamoci, non condanno questa manovra in modo così duro e inflessibile come ha fatto il buon Gigi Bersani, ma rimane il fatto che non è nè carne nè pesce. E' un insieme di decisioni abbozzate e affrettate, buttate lì a metà agosto nella speranza che molti italiani fossero in vacanza, e quindi se ne rendessero conto in modo relativo.

Facciamo qualche esempio, senza entrare nel dettaglio:

- aumenta la quota Irpef per i lavoratori autonomi
- gli statali potrebbero perdere la tredicesima, e in caso di licenziamento aspetteranno 2 anni per il TFR
- già nel 2015 si alzerà l'età della pensione per le donne
- le feste laiche (25 aprile, 1 maggio ecc) verranno "spostate" alla domenica o al lunedì, per evitare i ponti festivi
- la cosiddetta tassa di solidarietà farà aumentare in modo consistente le tasse, dai 90mila euro di reddito in su

Al di là di questo, il famoso e sicuro aumento dell'Iva è scomparso, accantonato, morto, finito.

E, udite udite, verranno abolite le province. Sì, ferma, però non tutte, perchè sarebbe stato troppo complicato. Per il momento se ne vanno solo quelle sotto i 300mila abitanti, ovvero: Ascoli Piceno, Asti, Belluno, Benevento, Biella, Caltanissetta, Campobasso, Carbonia-Iglesias, Crotone, Enna, Fermo, Gorizia, Grosseto, Imperia, Isernia, La Spezia, Lodi, Massa Carrara, Matera, Medio Campidano, Nuoro, Ogliastra, Olbia Tempio, Oristano, Piacenza, Pistoia, Prato, Rieti, Rovigo, Savona, Siena, Sondrio, Terni, Trieste, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Vibo Valentia.

Tutto questo in soldoni, perchè poi la manovra andrebbe analizzata in modo più profondo. Di certo c'è che per ogni poltrona statale che salta ci sarà un consumatore che dovrà pagare più tasse.

Si poteva fare di meglio. Molto meglio.

lunedì 8 agosto 2011

Super 8


In Italia uscirà il 9 settembre, e verrà sicuramente bollato come "il nuovo ET". Verranno dette un sacco di stupidaggini, non saranno in molti a vederlo e apprezzarlo, e dopo pochissimo, complice anche il fatto che il campionato di calcio (che, non prendiamoci in giro, inizierà tranquillamente con la prima giornata) sarà alle sue prime battute, finirà nel dimenticatoio.

E questo per la nostra solita, stupida critica cinematografica con il paraocchi, che ci tartassa con l'ultimo film di Harry Potter o con le baracconate senz'anima (e senza senso, il più delle volte) in 3D, o ancora con l'opera prima di questo o quel regista di avanguardia, ma non premia opere di questo tipo.

E invece, Super 8 è un gran bel film.

E' vero, omaggia ET e altri film anni '80 (I Goonies e Explorers, giusto per dirne due), ma lo fa senza essere pretenzioso e senza plagiare nulla. E soprattutto, tiene ben presente una delle regole auree del cinema, che in molti hanno dimenticato, sacrificata sull'altare degli effetti speciali: l'azione pura, gli effettoni, gli scontri ben coreografati e tutto il resto hanno senso solo e soltanto nel momento in cui lo spettatore è davvero coinvolto, e gli importa di cosa succederà ai protagonisti, intrappolati nel bel mezzo di tutto il casino.

In più, non ci sono attori famosi: i protagonisti sono ragazzini, e si può riconoscere (ma neanche subito) Elle Fanning, sorella di Dakota, che qualche anno fa imperversava su ogni schermo. Per il resto, qualche caratterista, qualche faccia "già vista", e basta. E neanche a dirlo, gli attori - tutti - sono bravi e capaci.

La regia potrebbe essere di Spielberg (che credo abbia comunque dato qualche consiglio), e invece è di J.J. Abrams, il creatore di Alias e Lost (ma anche regista di Star Trek e Mission Impossible III), che bilancia perfettamente gli effetti speciali con la pellicola sgranata del film nel film che i giovani protagonisti stanno girando. Non ci sono sbavature, la storia è lineare, i personaggi ben caratterizzati, e il finale meno ovvio di quanto ci si possa aspettare.

Il corto durante i titoli di coda, poi, è una chicca incredibile, un valore aggiunto che vale davvero la pena di vedere.

Uno dei migliori film dell'anno, senza dubbio.

giovedì 4 agosto 2011

Giornalismo di bassa lega

Metto subito le mani avanti, dicendo che guardo il meno possibile la tv generalista, con pochissime eccezioni.

Purtroppo però, più per pigrizia che per altro, il tg delle 20 rimane quello di canale5, con tutti i difetti che conosciamo. Anni luce meglio del TG1, ma comunque lontano dall'essere un telegiornale degno di questo nome.

Ora, al di là dei siparietti dello psiconano (sì, quello lì con il casco di bitume sagomato in testa, avete capito), dei reportage di colore sulle palestre per i cani, dell'ennesimo disastro economico e dei movimenti di calciomercato, da mesi (anni?) le principali notizie riguardano casi di cronaca nera, meglio se dai risvolti morbosi e quasi tabù.

La mamma di Cogne, Garlasco, Meredith Kercher, l'omicidio di Avetrana, la piccola Yara, e adesso Parolisi.

Tutti casi che non hanno, dopo mesi o anni di indagini, un colpevole certo, e che probabilmente non ce l'avranno mai, e questo sicuramente per colpa di errori più o meno grossolani da parte degli addetti ai lavori (a Cogne - Cogne, non New York - non è mai stata trovata l'arma del delitto), ma con l'aggravante della fortissima pressione da parte dei media, pronti a tutto pur di gettare in pasto al lettore o al telespettatore medio un colpevole, spingendo ogni debole indizio contro di lui, in modo che nella mente di chi legge o guarda non potesse essere che lui, marchiandolo a fuoco anche dopo un'ipotetica assoluzione piena da parte della giustizia.

Si apre il caso, preferibilmente in un paesino di provincia, si sottolineano subito i dettagli più scabrosi, si trova il colpevole, e lo si arresta subito, perchè non ci sono dubbi, è lui e basta. Poi, se settimane o mesi dopo verrà scarcerato, ormai la notizia sarà vecchia e non interesserà più, tutto nel dimenticatoio di un trafiletto striminzito a pagina 10 e buonanotte.

Prendiamo Avetrana: tutti - io compreso, va detto - eravamo convinti che il colpevole fosse lo zio Michè, perchè i media, pasteggiando al desco di chi probabilmente aveva raccolto in modo poco accurato prove e indizi, avevano spinto tutto nella sua direzione. Poi però, magicamente, mesi dopo salta fuori che la vera colpevole era Sabrina, con la complicità della mamma, bla bla bla.

Adesso il caso Parolisi: tutti a raccontarci che la povera vittima è stata uccisa mentre aveva i pantaloni abbassati, e il movente sarebbe un oscuro "segreto della caserma" del marito che lei sarebbe stata pronta a rivelare. E questo sarebbe un trattamento degno? Ma non dimentichiamoci che siamo ad agosto, periodo in cui il gossip la fa da padrone, e quindi ecco il degrado assoluto dell'informazione.

E nel frattempo, ciliegina sulla torta, tra non molto ci vorrà la laurea (triennale, intendiamoci) per poter diventare giornalisti professionisti.

Come se questo volesse dire qualcosa.