In Italia uscirà il 9 settembre, e verrà sicuramente bollato come "il nuovo ET". Verranno dette un sacco di stupidaggini, non saranno in molti a vederlo e apprezzarlo, e dopo pochissimo, complice anche il fatto che il campionato di calcio (che, non prendiamoci in giro, inizierà tranquillamente con la prima giornata) sarà alle sue prime battute, finirà nel dimenticatoio.
E questo per la nostra solita, stupida critica cinematografica con il paraocchi, che ci tartassa con l'ultimo film di Harry Potter o con le baracconate senz'anima (e senza senso, il più delle volte) in 3D, o ancora con l'opera prima di questo o quel regista di avanguardia, ma non premia opere di questo tipo.
E invece, Super 8 è un gran bel film.
E' vero, omaggia ET e altri film anni '80 (I Goonies e Explorers, giusto per dirne due), ma lo fa senza essere pretenzioso e senza plagiare nulla. E soprattutto, tiene ben presente una delle regole auree del cinema, che in molti hanno dimenticato, sacrificata sull'altare degli effetti speciali: l'azione pura, gli effettoni, gli scontri ben coreografati e tutto il resto hanno senso solo e soltanto nel momento in cui lo spettatore è davvero coinvolto, e gli importa di cosa succederà ai protagonisti, intrappolati nel bel mezzo di tutto il casino.
In più, non ci sono attori famosi: i protagonisti sono ragazzini, e si può riconoscere (ma neanche subito) Elle Fanning, sorella di Dakota, che qualche anno fa imperversava su ogni schermo. Per il resto, qualche caratterista, qualche faccia "già vista", e basta. E neanche a dirlo, gli attori - tutti - sono bravi e capaci.
La regia potrebbe essere di Spielberg (che credo abbia comunque dato qualche consiglio), e invece è di J.J. Abrams, il creatore di Alias e Lost (ma anche regista di Star Trek e Mission Impossible III), che bilancia perfettamente gli effetti speciali con la pellicola sgranata del film nel film che i giovani protagonisti stanno girando. Non ci sono sbavature, la storia è lineare, i personaggi ben caratterizzati, e il finale meno ovvio di quanto ci si possa aspettare.
Il corto durante i titoli di coda, poi, è una chicca incredibile, un valore aggiunto che vale davvero la pena di vedere.
Uno dei migliori film dell'anno, senza dubbio.
E questo per la nostra solita, stupida critica cinematografica con il paraocchi, che ci tartassa con l'ultimo film di Harry Potter o con le baracconate senz'anima (e senza senso, il più delle volte) in 3D, o ancora con l'opera prima di questo o quel regista di avanguardia, ma non premia opere di questo tipo.
E invece, Super 8 è un gran bel film.
E' vero, omaggia ET e altri film anni '80 (I Goonies e Explorers, giusto per dirne due), ma lo fa senza essere pretenzioso e senza plagiare nulla. E soprattutto, tiene ben presente una delle regole auree del cinema, che in molti hanno dimenticato, sacrificata sull'altare degli effetti speciali: l'azione pura, gli effettoni, gli scontri ben coreografati e tutto il resto hanno senso solo e soltanto nel momento in cui lo spettatore è davvero coinvolto, e gli importa di cosa succederà ai protagonisti, intrappolati nel bel mezzo di tutto il casino.
In più, non ci sono attori famosi: i protagonisti sono ragazzini, e si può riconoscere (ma neanche subito) Elle Fanning, sorella di Dakota, che qualche anno fa imperversava su ogni schermo. Per il resto, qualche caratterista, qualche faccia "già vista", e basta. E neanche a dirlo, gli attori - tutti - sono bravi e capaci.
La regia potrebbe essere di Spielberg (che credo abbia comunque dato qualche consiglio), e invece è di J.J. Abrams, il creatore di Alias e Lost (ma anche regista di Star Trek e Mission Impossible III), che bilancia perfettamente gli effetti speciali con la pellicola sgranata del film nel film che i giovani protagonisti stanno girando. Non ci sono sbavature, la storia è lineare, i personaggi ben caratterizzati, e il finale meno ovvio di quanto ci si possa aspettare.
Il corto durante i titoli di coda, poi, è una chicca incredibile, un valore aggiunto che vale davvero la pena di vedere.
Uno dei migliori film dell'anno, senza dubbio.
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