sabato 4 maggio 2013

Maratona del Riso 2013. C'è poco da ridere.

Mercoledì scorso, 1 maggio, ho corso per la quarta o quinta volta i 10km della Maratona del Riso, a Vercelli.
Quest'anno la manifestazione riuniva le distanze di 3km, 10km, mezza maratona, maratona, più qualcosa che non ricordo con i roller.
A quanto dichiarano, in totale più di 1200 iscritti.

In teoria, una cosa seria.

In teoria. Perchè in pratica le cose sono ben diverse, e purtroppo ogni anno la situazione peggiora.

Tanto per cominciare, nonostante gli sponsor ci siano, e anche al di là di quelli istituzionali, non c'è neanche uno straccio di gonfiabile per segnalare partenza e arrivo. Due transenne in croce, un canovaccio per terra, finito. Nella zona partenza / arrivo, quattro bancarelle di numero, tristissime.
Poi. Da programma, sarebbe dovuta partire prima la maratona, poi la mezza, e quindi la 10km. Ma simpaticamente, gli organizzatori decidono di invertire l'ordine, e lo comunicano esclusivamente sul sito internet della manifestazione, il giorno prima. Immaginate il casino. Senza contare il fatto che, quasi sempre, i mezzi maratoneti prima e i maratoneti poi sono più seri e più veloci di chi fa la semplice 10km, con il rischio concreto di creare "tappi" lungo il percorso.
Poi. Segnalati, a memoria, il km 1, il km 2. E poi basta. Nulla, niente, zero, si va a occhio.
Poi. Lungo i 10km nemmeno un punto ristoro, un bicchiere d'acqua di rubinetto, niente, zero.
Poi. Invece di chiudere il traffico per tutto il perimetro del percorso e oltre, questi geni del male hanno pensato bene di chiudere - temporaneamente - solo le strade e le vie in cui di fatto si correva. Con il risultato che si passava di corsa all'interno di una rotonda con decine di macchine in fila che aspettavano di passare. Con il motore acceso, per lo più. Una gioia per i polmoni.
Poi, e questa è grave davvero. Nessuna indicazione del percorso da seguire, nessun omino a indicare la strada. Con il risultato che tanti, tantissimi, in perfetta buona fede, seguendo le persone davanti, hanno fatto un percorso sbagliato, non sapendo dove deviare, accorciando quindi i 10km a poco più di 9. E questo già di per sè sarebbe grave, ma diventa gravissimo nel momento in cui la gara si presenta come seria, con tanto di chip, tempi cronometrati ufficiali e via dicendo. Capite bene che se non c'è alcun controllo sul percorso, di conseguenza i tempi rimarranno sballati, e non di poco.
Poi. All'arrivo neanche una fetta di fette biscottate stantie con la marmellata. Un bicchiere d'acqua, ad andar bene un tè, un biscotto vecchio, una caramella gommosa, e pedalare.
Poi. Le docce. L'eccellente organizzazione aveva messo a disposizione un pullmino (da 5 persone) per portare chi ne avesse necessità alle docce (dopo aver chiesto agli addetti dove fossero, la risposta è stata "non so, non sono di Vercelli"). Per il ritorno, però, lusso, i docciati potevano addirittura abusare di un'ambulanza.
Poi. In ogni pacco gara, oltre a un succo del discount, una merendina probabilmente scaduta, un pacchetto di fazzoletti del discount, una magliettina e mezzo kg di riso, c'era anche un buono pasto, più o meno corposo a seconda delle gare fatte. Buono pasto da sfruttare negli stand gastronomici intorno alla manifestazione. Facendo un rapido conto, 1200 iscritti vogliono dire 1200 piatti di risotto, più il resto. Mettiamo pure che metà degli iscritti, per motivi vari ed eventuali, passino la mano, rimangono 600 pasti da servire. Bene, all'interno degli stand ci saranno stati non più di 80 posti a sedere. All'esterno, se mai vi venissero dei dubbi, nessun coperto.
A fare da ciliegina sulla torta, il fatto che a preparare la panissa per la manifestazione non fosse neanche una pro loco vercellese, ma ci si sia dovuti rivolgere a quella di Desana.

Tutte queste cose, più altre magagne che al momento non mi vengono in mente, sarebbero gravissime già di per sè, ma per dovere di cronaca aggiungo anche che il costo di partecipazione per la 10km era di 15 euro, per la mezza maratona di 30, e per la maratona di 40.
Ho visto gare "minori", con pacchi gara più corposi e quote di partecipazione molto più basse, organizzate mille volte meglio.

Ah, e poi c'è la censura.

Sì, perchè sul sito ufficiale della manifestazione in teoria è possibile lasciare dei commenti. Gli ultimi risalgono al 2 aprile scorso, più di un mese e mezzo fa. E so di per certo di persone che hanno scritto la loro su come sono andate le cose, ma magicamente quei commenti non sono mai stati pubblicati sul sito.

Io corro senza voler fare chissà quali tempi, faccio quelle 10 gare (dai 5 ai 15km, non di più) all'anno, ho una media da amatore di 5 minuti al km, o poco più. Partecipo per la bellezza del percorso, per stare con alcuni amici "podisti" e per prenderci in giro sui tempi dell'uno o dell'altro, per bere una birra o un bicchiere di vino nel dopo gara tutti insieme, per cercare di limare un secondo o due su ogni percorso. Insomma, per divertimento.

Ma dubito fortemente il 1 maggio 2014 mi vedranno dalle parti della Maratona del Riso.

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