E fu così che 25 aprile e 1 maggio se ne andarono, come un soffio di fumo.
Tralasciando ogni velleità di spirito civico, mi viene però da pensare: a qualcuno, in Italia, interessa ancora davvero l'identità di due feste del genere, o sono solo una scusa per rimanere a casa dal lavoro, partire per il mare, dormire fino a tardi?
25 aprile, cosiddetta festa della Liberazione. Qualche discorso in Parlamento, un bel po' di retorica, e finita lì.
1 maggio, cosiddetta festa dei Lavoratori. Altra retorica, sbrodolamenti sulle morti bianche, finita lì.
All'ombra di tutto questo, code chilometriche in autostrada, gente fuori forma con improponibili costumini, angurie, infradito, varie, eventuali.
Viva l'Italia, va.
Tralasciando ogni velleità di spirito civico, mi viene però da pensare: a qualcuno, in Italia, interessa ancora davvero l'identità di due feste del genere, o sono solo una scusa per rimanere a casa dal lavoro, partire per il mare, dormire fino a tardi?
25 aprile, cosiddetta festa della Liberazione. Qualche discorso in Parlamento, un bel po' di retorica, e finita lì.
1 maggio, cosiddetta festa dei Lavoratori. Altra retorica, sbrodolamenti sulle morti bianche, finita lì.
All'ombra di tutto questo, code chilometriche in autostrada, gente fuori forma con improponibili costumini, angurie, infradito, varie, eventuali.
Viva l'Italia, va.
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