Tra feste, ponti, cose varie ed eventuali, pensavo che avrei avuto più tempo libero per me, e nel contempo qualche minuto in più da dedicare al blog, e invece mi accorgo di stare trascurando i miei tre o quattro lettori in giro per il mondo (tra l'altro, il mio tracker mi dice che avrei lettori in America e in Australia: sono allibito).
Prima di mangiare qualcosa, trovo il tempo - finalmente - per un breve aggiornamento.
Dunque, il Governo Berlusconi ha giurato, e questo lo sappiamo tutti. Forse non ci si aspettava una scelta così rapida dei Ministri, ma in fondo il Silvio è il Silvio, una botta di gerovital e torna in pista più veloce della luce. Comunque sia, molti sono nomi noti, mentre altre cose possono lasciare un po' perplessi: l'avvocato Bongiorno, dopo l'inatteso annuncio di un possibile incarico al Ministero di Grazia e Giustizia, sembra sparita dagli schemi, e via; e se la nuova poltrona destinata a Calderoli sembra un disimpegno in attesa del ritiro dalle scene di Bossi, il fatto che la bella Mara Carfagna sia a capo del Ministero (senza portafoglio, per carità) per le Pari Opportunità può lasciare allibiti.
A torto, peraltro.
La Carfagna è bella, d'accordo. E quindi? Ha fatto la modella, ok. E quindi? Ha fatto pure la valletta in programmi tv di dubbio gusto, sì. E quindi? Qualcuno si è mai preoccupato del fatto che la ragazza sia anche laureata in Legge e che - miracolo! - abbia pure un cervello? Questo, unito al fatto che non ha ancora compiuto 33 anni, dovrebbe solo zittire i dottoroni barbelunghe. Abbiamo un ministro bello, giovane, scattante, laureato e nemmeno scemo. Questo faccia riflettere, prima di gettare parole al vento.
Chiusa la parentesi politica, il campionato di pallone è agli sgoccioli, e se mezza o più Italia spera ancora in un colpo di coda della Roma, pare che il tricolore sia abbastanza saldo nelle mani dell'Internazionale. E vabè, non si può avere tutto.
Personalmente, in quelli che sarebbero dovuti essere due ponti vacanzieri, non mi sono riposato per nulla. Non sono andato via, il 2 maggio ho lavorato e domenica scorsa ho speso fatica e sudore alla Festa Medievale di Lucedio, appuntamento davvero interessante. Peccato per la troppa gente, ma anche lì, non si può avere tutto.
E, visto che sto già spendendo poco in questo periodo (in ordine sparso: biglietti di concerti, d'aereo, regali di nozze, tagliando della moto e chi più ne ha più ne metta), invece di pensare a come delinquere in modo intelligente per raggranellare qualche soldo in più, ieri sono andato in libreria, e ne sono uscito con Pochi inutili nascondigli, di Giorgio Faletti, Bambino 44, di Tom Rob Smith, e La Casta e La Deriva, di Stella e Rizzo, oltre a un testo di sociologia per un esame non troppo remoto.
Dovrei giusto trovare un po' di tempo per leggere.
Prima di mangiare qualcosa, trovo il tempo - finalmente - per un breve aggiornamento.
Dunque, il Governo Berlusconi ha giurato, e questo lo sappiamo tutti. Forse non ci si aspettava una scelta così rapida dei Ministri, ma in fondo il Silvio è il Silvio, una botta di gerovital e torna in pista più veloce della luce. Comunque sia, molti sono nomi noti, mentre altre cose possono lasciare un po' perplessi: l'avvocato Bongiorno, dopo l'inatteso annuncio di un possibile incarico al Ministero di Grazia e Giustizia, sembra sparita dagli schemi, e via; e se la nuova poltrona destinata a Calderoli sembra un disimpegno in attesa del ritiro dalle scene di Bossi, il fatto che la bella Mara Carfagna sia a capo del Ministero (senza portafoglio, per carità) per le Pari Opportunità può lasciare allibiti.
A torto, peraltro.
La Carfagna è bella, d'accordo. E quindi? Ha fatto la modella, ok. E quindi? Ha fatto pure la valletta in programmi tv di dubbio gusto, sì. E quindi? Qualcuno si è mai preoccupato del fatto che la ragazza sia anche laureata in Legge e che - miracolo! - abbia pure un cervello? Questo, unito al fatto che non ha ancora compiuto 33 anni, dovrebbe solo zittire i dottoroni barbelunghe. Abbiamo un ministro bello, giovane, scattante, laureato e nemmeno scemo. Questo faccia riflettere, prima di gettare parole al vento.
Chiusa la parentesi politica, il campionato di pallone è agli sgoccioli, e se mezza o più Italia spera ancora in un colpo di coda della Roma, pare che il tricolore sia abbastanza saldo nelle mani dell'Internazionale. E vabè, non si può avere tutto.
Personalmente, in quelli che sarebbero dovuti essere due ponti vacanzieri, non mi sono riposato per nulla. Non sono andato via, il 2 maggio ho lavorato e domenica scorsa ho speso fatica e sudore alla Festa Medievale di Lucedio, appuntamento davvero interessante. Peccato per la troppa gente, ma anche lì, non si può avere tutto.
E, visto che sto già spendendo poco in questo periodo (in ordine sparso: biglietti di concerti, d'aereo, regali di nozze, tagliando della moto e chi più ne ha più ne metta), invece di pensare a come delinquere in modo intelligente per raggranellare qualche soldo in più, ieri sono andato in libreria, e ne sono uscito con Pochi inutili nascondigli, di Giorgio Faletti, Bambino 44, di Tom Rob Smith, e La Casta e La Deriva, di Stella e Rizzo, oltre a un testo di sociologia per un esame non troppo remoto.
Dovrei giusto trovare un po' di tempo per leggere.
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