sabato 20 settembre 2008

Trattative, petardi, e Bristol Palin

L'altro giorno si era parlato della vicenda Alitalia, e quindi mi sembra giusto spendere ancora qualche riga sull'argomento, nella speranza che il tutto si concluda nel più breve tempo possibile.

Immagino che tutti quanti abbiamo seguito la fine delle trattative, il ritiro dell'offerta da parte del CAI, l'esultanza da stadio a Fiumicino. Ora, io mi domando e mi chiedo: ma questa gente è stata del tutto lobotomizzata? Non si rendono conto che, stanti così le cose, l'unico futuro è il fallimento, e quindi tutti a casa a fare la calza? E invece, tac, loro festeggiano, urlano, gettano petardi.
Salvo poi, il giorno dopo, realizzare, e cercare un nuovo accordo, facendo la loro bella figura da beoti.

Personalmente, spero che Alitalia fallisca quanto prima. Spero che qualche compagnia o società senza scrupoli compri quello che di buono è rimasto dal fallimento, riassuma i più meritevoli (alle sue condizioni, ovvio) e se ne freghi altamente degli altri, raccomandati, amici e figli di papà. E spero che questo succeda presto.

Detto questo, ripesco dal baule dei ricordi una riflessione che mi era venuta in mente qualche settimana fa, e poi finita nel dimenticatoio (probabilmente anche perchè da qualche tempo i TG si occupano meno delle prossime elezioni americane): vorrei parlare un attimo della vice di McCain, Sarah Palin.


Governatore dell'Alaska (votata da circa 650mila persone: fate voi i conti rispetto a una qualsiasi città italiana), a favore della pena di morte, antiabortista, cacciatrice, Sarah non ascolta Bob Dylan e odia Bruce Springsteen. Già questo basterebbe per farla scivolare alla velocità della luce in fondo alla mia personale classifica di simpatie.
Ma vorrei soffermarmi un attimo sull'antiabortista. Ora, al di là del fatto lei stessa, a maggio, abbia partorito un figlio con la sindrome di Down (per sottolineare la propriacoerenza), proprio all'indomani della sua investitura a vice dell'imbolsito McCain, Sarah ci ha tenuto a fare outing, e a dire di fatto al mondo intero che sua figlia Bristol, 17 anni, è incinta, e ovviamente terrà il bambino.
Una mossa elettorale di indubbio effetto. Ma io mi chiedo, come si sarà arrivati a tutto ciò? Qualche mese fa, su un giornale locale dell'Alaska, qualcuno avrà letto un annuncio del tipo "Ciao, mi chiamo Bristol, mia mamma è stata Miss Alaska, e sto cercando un uomo qualsiasi che mi voglia mettere incinta. Interessati chiamare 555-...."?
Ricordiamolo, stiamo parlando degli USA, dove tutto è possibile.

p.s. Qualche giorno fa, l'amico Filippo mi ha fatto notare che talvolta, leggendo i deliri di queste pagine, si possa avere un'idea di me diversa da quella che è la realtà. Non so dare una risposta a questo dubbio, ma è uno spunto interessante...

1 commento:

Corto ha detto...

Certo, la Palin è - al momento - la mossa vincente di McCain, nel tentativo di svecchiare anche un minimo l'immagine del candidato repubblicano. Ciò non toglie comunque che come personaggio sia quantomeno pittoresca...