lunedì 6 dicembre 2010

Confini

E' inutile che ve lo dica io, perchè avrete guardato anche voi quotidiani, internet e telegiornali, ma mentre cala - finalmente, dico io - un po' d'ombra sulla vicenda di Sarah Scazzi, ecco che invece fasci di luce arrivano a illuminare la storia di Yara, che sembra ormai destinata a un epilogo poco felice.

In soldoni, sembra che la prima testimonianza (del ragazzo che l'avrebbe vista con due uomini adulti, immediatamente tacciato di bugiarderia) non fosse poi così campata in aria, e che in effetti tre persone abbiano rapito Yara, l'abbiano portata chissà dove, le abbiano fatto tutto quello che possiamo ben immaginare, e alla fine se se siano sbarazzati. Dico sembra perchè da una parte credo molto poco ai giornali, sempre più pressapochisti ma vogliosi di regalare al pubblico pagante un nuovo episodio di cronaca nera morboso e lugubre, e dall'altra le notizie sono fresche fresche, e quindi non si sa ancora bene cosa sia vero e cosa no.

Ora, al di là della tragedia in sè, la reazione immediata del bergamasco (ricordiamocelo: parliamo di un paesello in cui la Lega ha il 63% dei consensi, e già questo dovrebbe far riflettere) è quella di prendere i forconi e le pietre e di dare una lezione al marocchino che avrebbe rapito Yara con gli altri due (italiani, invece).

A questo si aggiunge il fatto che ieri un tunisino (senza patente e drogato) ha travolto e ucciso sette ciclisti, dalle parti di Catanzaro.

Ovvio che tra i due fatti non ci sia alcun nesso, ma è inevitabile gli episodi di razzismo e i vari "bisogna chiudere le frontiere italiane" si moltiplicheranno, nelle prossime ore.

Io non ho mai fatto mistero del mio pensiero: la politica nei confronti di chi arriva clandestinamente in Italia è esageratamente morbida, e il perchè è presto detto. I clandestini fanno comodo alla malavita, che li usa per spacciare droga, spostare soldi e per far girare la prostituzione, il tutto con un costo ridicolo. E fanno comodo anche alle imprese di costruzione e simili, che li usano per lavori brevi, li pagano (pochissimo) e poi li scaricano senza tante storie. Minima spesa, massima resa, come spesso accade.

E poi noi siamo l'Italia, il Belpaese, mica possiamo rispedirli tutti al mittente con grasse pedate nel sedere, no?

Tutto questo senza alcun sentimento leghista, intendiamoci, sto solo ribadendo quello che dico da sempre, come da sempre dico che se il figlio di un extracomunitario nasce in Italia, si adatta agli usi e costumi del posto, parla l'italiano e via dicendo, va considerato italiano a tutti gli effetti.

Però questo è sempre più un Paese in cui si fa sempre in fretta a dire le cose senza collegare il cervello, e in cui si arriva sempre troppo tardi a farle, le cose, con un minimo di buon senso.

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