lunedì 30 maggio 2011

1376

Ormai lo sapete tutti, la sconfitta di oggi del PDL è stata devastante, una debacle assoluta.

Sono cadute Milano, Napoli, Rimini, Trieste, Cagliari, Novara, Pavia e via dicendo, segno inequivocabile che in Italia c'è una gran voglia di cambiare.

A mio parere, al di là delle mille sfaccettature, i motivi che hanno portato a questo risultato sono in sostanza due: in primis, l'antipatia crescente del Signor B., che negli ultimi mesi, non avendo ormai più argomenti, non ha trovato cosa migliore che attaccare in modo sgarbato e spesso volgare gli avversari politici, con la ciliegina sulla torta di andare a piagnucolare da Obama (l'uomo che ha sconfitto Bin Laden, tanto per dirne una) lamentando la dittatura italiana dei magistrati di sinistra. E poi l'immobilità di questi ultimi anni di governo, in cui, a parte la discutibilissima riforma dell'università, non è volata una mosca, anche non volendo contare gli ultimi mesi, in cui il bunga bunga ha tenuto banco.

Sono cose che da una parte fanno arrabbiare gli elettori, e dall'altra gli fanno venire una gran voglia di dire BASTA. Non tanto perchè dall'altra parte ci siano idee o leader necessariamente migliori, ma perchè ci siamo stancati di stare da questa parte, in cui al centro di tutto c'è sempre e soltanto lui, e non si vede un futuro all'orizzonte.

L'Italia ha voglia di andare avanti, di cambiare, di crescere.

Ma non finisce qui: il 12 e 13 giugno bisogna tornare a votare, per i referendum. Se doveste mai avere dei dubbi, la notizia di oggi è che la Germania (che ha la miglior economia europea, tra l'altro) smantellerà tutte le sue centrali nucleari entro il 2022, e questo dopo che la Svizzera aveva già deciso di fare lo stesso entro il 2034.



p.s. a Vercelli non ce l'abbiamo fatta. Abbiamo sfiorato l'impresa, Luigi Bobba ha perso di un soffio, solo 1376 voti lo hanno separato dal vincitore. Va comunque sottolineato come la loro sia stata una campagna educata, senza sproloqui, insulti o urla, da parte di entrambi, e questa è già in sè una piccola vittoria.

lunedì 23 maggio 2011

Popolarità

Come dite? Non ho scritto nulla nè prima delle amministrative del 15-16 maggio, nè immediatamente dopo il risultato (parziale) delle stesse? Ho preferito parlare di Simoncelli, della MotoGP e via dicendo?

Avete ragione.

Ma, come tanti, tantissimi, mi sono proprio stancato della politica italiana, pronta solo e sempre a sputare sentenze, a giocare a guardie e ladri, a fare del gossip, a parlare male degli avversari (i destri, i sinistri invece hanno un fare più moderato, o semplicementi sono meno cretini).

Va detto però, a questo punto, che sono molto contento di come stanno andando le cose, con il beneficio del dubbio, perchè magari poi al ballottaggio si ribalta tutto e siamo da capo. Mi sembra palese che ci sia voglia di cambiamento, in quest'Italia sgangherata, e ciò è bene.

Postilla: la cosa ridicola di questi giorni sono le promesse elettorali, soprattutto in quel di Milano. Se ci fosse ancora un mese prima del ballottaggio, credo che la Moratti arriverebbe a donare una guglia del Duomo ad ogni elettore. Questo per dirvi come siamo messi male.


lunedì 16 maggio 2011

La moto è maschia

Ormai il polverone si è alzato, ma da appassionato di moto e biker (della domenica, ovvio) mi sembra doveroso dire la mia sulla "maialata" di ieri di Simoncelli in MotoGP, e quindi su tutto quello che l'ha preceduta.

Dunque, già da qualche gara Lorenzo si lamentava dell'aggressività in pista di Marco Simoncelli, e dal canto suo Stoner non perde occasione di lamentarsi che qualcuno gli sta in scia, o non gli lascia pista libera, o cose del genere, che onestamente mettono tristezza e basta.

E se a Stoner si può rispondere solo con qualche battuta, Simoncelli rispondeva alle accuse (Dovizioso, con cui non c'è un gran rapporto, dice che già sulle minimoto il Sic non era correttissimo) con abbozzi vaghi, del tipo "io sono più grosso, e quindi se ci urtiamo faccio più male", o "io ho in mente una moto più maschia, non come questi fighetti" e finezze del genere.

Detto questo, nel warm up di ieri mattina, senza alcun motivo Stoner trovava fosse cosa buona e giusta assestare un pugno sulla spalla a De Puniet, colpevole del nulla assoluto. Questo, intendiamoci, andando a 200 e passa all'ora, quindi potete immaginare il pericolo.

Non solo: nei primi giri di gara, Lorenzo ha fatto un sorpasso deciso su Dovizioso, urtandolo. Non ci sono state conseguenze, ma il Dovi avrebbe potuto cadere, compromettere la gara, farsi male.

E poi, la ciliegina sulla torta. Al giro 18, il Sic (che ne aveva di più, chiaramente) ha superato all'esterno Pedrosa; peccato però che in curva gli abbia tagliato la traiettoria, senza lasciargli spazio, con il risultato che Dani lo ha toccato, è caduto rovinosamente, ha chiuso la gara e si è pure rotto una clavicola.
Un gesto non difendibile, soprattutto dopo aver visto e rivisto i replay. E la direzione corse cosa decide di fare? Dopo aver visionato con cura l'incidente, sanziona il Sic con un ride through, che lo farà arrivare quinto, e basta.

Ora, non mi sembra una punizione sensata. O non si agisce in nessun moto, classificando l'accaduto come un normale incidente di gara, o si passa direttamente alla bandiera nera. Una via di mezzo del genere non fa bene a nessuno, e soprattutto riapre tutto lo scenario in cui si discute su quali sorpassi si "possono" fare in moto e quali no.

Hanno ragione Simoncelli e Rossi a dire che la quello delle moto è uno sport maschio, e infatti anni fa si vedevano molte più sportellate in MotoGP (oggi se ne vedono ancora, ma molto meno di un tempo, in Superbike) senza che nessuno dicesse niente. Ci sono poi esempi eclatanti di comportamenti scorretti, come lo spintone di Biaggi a Rossi al GP del Giappone 2001 e altri, ma è difficile regolamentare un sorpasso, quando gli spazi per passare sono strettissimi, i limiti per le staccate estremi, e via dicendo.

Con tutto questo, ribadisco, Simoncelli è senza dubbio colpevole di un gesto non corretto, e tutta la solidarietà va a Pedrosa, il pilota di cristallo, che ogni volta che cade si rompe qualcosa, poveraccio.

sabato 14 maggio 2011

Tennisticamente parlando

Da qualche settimana mi sono riavvicinato al tennis (televisivo). Non che me ne fossi mai allontanato del tutto, ma complici gli orari e tutto il resto, ne avevo guardato un po' meno.

Ed è un caso, perchè in questo periodo dell'anno si giocano i tornei sulla terra rossa, e io preferisco di gran lunga quelli sul veloce. Ma andiamo avanti.

La cosa curiosa del "palinsesto" tennistico è che, avendo ormai definitivamente mollato qualsiasi pretesa di serietà sportiva la RAI (tv di stato, servizio pubblico e menate varie, ricordiamolo), rimangono tre giorni di programmazione (ieri, oggi e domani) e ovviamente non con il programma completo per Mediaset, e il resto se lo spartiscono Sky, Eurosport e, udite udite, SuperTennis (in chiaro su Sky, Digitale Terrestre e in streaming).

Ma non solo: almeno per quanto riguarda gli ultimi due o tre tornei, Sky ha il torneo maschile, mentre Eurosport e SuperTennis quello femminile. E se nei primi giorni di gara questo non crea molti problemi, più si va avanti e più "buchi" nella programmazione giornaliera si vanno a creare.

Facciamo l'esempio di oggi, sabato 14 maggio: alle 12 prima semifinale femminile (Eurosport e ST), alle 14 prima semi maschile (Sky), alle 16 seconda semi femminile (Eurosport e ST) e alle 19.30 seconda semi maschile. Questo ovviamente se non ci saranno ritardi o imprevisti, perchè altrimenti il programma scivola e buonanotte.

Insomma, la cosa più che positiva è che un canale in chiaro trasmetta un torneo importante come quello di Roma (e non solo), ma dall'altra parte questo sovrapporsi di canali potrebbe portare a qualche problema...

Ma ben venga, ci mancherebbe. Lo sport non deve mai essere subordinato alla tv.

lunedì 2 maggio 2011

dieci anni dopo


Non ho mai nascosto la mia simpatia per Barack Obama, nè l'odio feroce nei confronti dei terroristi tutti, e nemmeno la mia assoluta invidia per quel senso di patriottismo gli americani riescono ad avere, ben più reale del nostro, di cartone e tirato fuori solo per questi 150 anni dell'Unità d'Italia.

Però non nascondo neanche che ho qualche perplessità sulla morte di Osama Bin Laden, notizia di poche ore fa, di cui si rincorrono i dettagli.

A quanto ha dichiarato Obama, più o meno nell'agosto del 2010 si è cominciato a mettere a punto l'operazione che ha portato alla morte del leader di Al Qaeda, in gran segreto e con la massima cura. Dopodichè, nella notte tra ieri e oggi, tre squadre di Navy Seals sono entrate nella villa bunker di Bin Laden, che è morto con un colpo di fucile alla testa in seguito a una sparatoria.

Ora, visto che i Navy Seals sanno perfettamente quello che fanno, non sognamoci nemmeno che si sia trattato di una morte accidentale, e dopotutto gli ordini erano quelli di prendere Bin Laden vivo o morto.
Quindi, di fatto, si è trattato di un'esecuzione, una giustizia sommaria. E a questo punto mi chiedo perchè non gli si sia riservato lo stesso trattamento che a suo tempo aveva avuto Saddam Hussein, esposto poi al pubblico ludibrio dei media e quindi impiccato (morte a mio avviso barbara, ma non voglio mettermi a discutere anche di quello).

Non sapremo mai come siano andate davvero le cose, o se Bin Laden fosse già morto da tempo e abbiano scelto di rivelarlo al mondo solo oggi, dopo le nozze regali, dopo la beatificazione di Giovanni Paolo II, nel giorno della shoah.

Obama ha detto che "giustizia è stata fatta", e forse, se fossi un familiare di una qualsiasi vittima dell'11 settembre, lo potrei pensare anch'io. Al momento però mi pare che sia stata applicata alla lettera la legge del taglione, occhio per occhio e via.

Mentre scrivo, intorno alle 8 di mattina sulla costa orientale degli Stati Uniti, molti americani sono in strada a festeggiare, con le bandiere e tutto il resto.

Patriottismo anche questo, in fondo.