Ormai il polverone si è alzato, ma da appassionato di moto e biker (della domenica, ovvio) mi sembra doveroso dire la mia sulla "maialata" di ieri di Simoncelli in MotoGP, e quindi su tutto quello che l'ha preceduta.
Dunque, già da qualche gara Lorenzo si lamentava dell'aggressività in pista di Marco Simoncelli, e dal canto suo Stoner non perde occasione di lamentarsi che qualcuno gli sta in scia, o non gli lascia pista libera, o cose del genere, che onestamente mettono tristezza e basta.
E se a Stoner si può rispondere solo con qualche battuta, Simoncelli rispondeva alle accuse (Dovizioso, con cui non c'è un gran rapporto, dice che già sulle minimoto il Sic non era correttissimo) con abbozzi vaghi, del tipo "io sono più grosso, e quindi se ci urtiamo faccio più male", o "io ho in mente una moto più maschia, non come questi fighetti" e finezze del genere.
Detto questo, nel warm up di ieri mattina, senza alcun motivo Stoner trovava fosse cosa buona e giusta assestare un pugno sulla spalla a De Puniet, colpevole del nulla assoluto. Questo, intendiamoci, andando a 200 e passa all'ora, quindi potete immaginare il pericolo.
Non solo: nei primi giri di gara, Lorenzo ha fatto un sorpasso deciso su Dovizioso, urtandolo. Non ci sono state conseguenze, ma il Dovi avrebbe potuto cadere, compromettere la gara, farsi male.
E poi, la ciliegina sulla torta. Al giro 18, il Sic (che ne aveva di più, chiaramente) ha superato all'esterno Pedrosa; peccato però che in curva gli abbia tagliato la traiettoria, senza lasciargli spazio, con il risultato che Dani lo ha toccato, è caduto rovinosamente, ha chiuso la gara e si è pure rotto una clavicola.
Un gesto non difendibile, soprattutto dopo aver visto e rivisto i replay. E la direzione corse cosa decide di fare? Dopo aver visionato con cura l'incidente, sanziona il Sic con un ride through, che lo farà arrivare quinto, e basta.
Ora, non mi sembra una punizione sensata. O non si agisce in nessun moto, classificando l'accaduto come un normale incidente di gara, o si passa direttamente alla bandiera nera. Una via di mezzo del genere non fa bene a nessuno, e soprattutto riapre tutto lo scenario in cui si discute su quali sorpassi si "possono" fare in moto e quali no.
Hanno ragione Simoncelli e Rossi a dire che la quello delle moto è uno sport maschio, e infatti anni fa si vedevano molte più sportellate in MotoGP (oggi se ne vedono ancora, ma molto meno di un tempo, in Superbike) senza che nessuno dicesse niente. Ci sono poi esempi eclatanti di comportamenti scorretti, come lo spintone di Biaggi a Rossi al GP del Giappone 2001 e altri, ma è difficile regolamentare un sorpasso, quando gli spazi per passare sono strettissimi, i limiti per le staccate estremi, e via dicendo.
Con tutto questo, ribadisco, Simoncelli è senza dubbio colpevole di un gesto non corretto, e tutta la solidarietà va a Pedrosa, il pilota di cristallo, che ogni volta che cade si rompe qualcosa, poveraccio.
Dunque, già da qualche gara Lorenzo si lamentava dell'aggressività in pista di Marco Simoncelli, e dal canto suo Stoner non perde occasione di lamentarsi che qualcuno gli sta in scia, o non gli lascia pista libera, o cose del genere, che onestamente mettono tristezza e basta.
E se a Stoner si può rispondere solo con qualche battuta, Simoncelli rispondeva alle accuse (Dovizioso, con cui non c'è un gran rapporto, dice che già sulle minimoto il Sic non era correttissimo) con abbozzi vaghi, del tipo "io sono più grosso, e quindi se ci urtiamo faccio più male", o "io ho in mente una moto più maschia, non come questi fighetti" e finezze del genere.
Detto questo, nel warm up di ieri mattina, senza alcun motivo Stoner trovava fosse cosa buona e giusta assestare un pugno sulla spalla a De Puniet, colpevole del nulla assoluto. Questo, intendiamoci, andando a 200 e passa all'ora, quindi potete immaginare il pericolo.
Non solo: nei primi giri di gara, Lorenzo ha fatto un sorpasso deciso su Dovizioso, urtandolo. Non ci sono state conseguenze, ma il Dovi avrebbe potuto cadere, compromettere la gara, farsi male.
E poi, la ciliegina sulla torta. Al giro 18, il Sic (che ne aveva di più, chiaramente) ha superato all'esterno Pedrosa; peccato però che in curva gli abbia tagliato la traiettoria, senza lasciargli spazio, con il risultato che Dani lo ha toccato, è caduto rovinosamente, ha chiuso la gara e si è pure rotto una clavicola.
Un gesto non difendibile, soprattutto dopo aver visto e rivisto i replay. E la direzione corse cosa decide di fare? Dopo aver visionato con cura l'incidente, sanziona il Sic con un ride through, che lo farà arrivare quinto, e basta.
Ora, non mi sembra una punizione sensata. O non si agisce in nessun moto, classificando l'accaduto come un normale incidente di gara, o si passa direttamente alla bandiera nera. Una via di mezzo del genere non fa bene a nessuno, e soprattutto riapre tutto lo scenario in cui si discute su quali sorpassi si "possono" fare in moto e quali no.
Hanno ragione Simoncelli e Rossi a dire che la quello delle moto è uno sport maschio, e infatti anni fa si vedevano molte più sportellate in MotoGP (oggi se ne vedono ancora, ma molto meno di un tempo, in Superbike) senza che nessuno dicesse niente. Ci sono poi esempi eclatanti di comportamenti scorretti, come lo spintone di Biaggi a Rossi al GP del Giappone 2001 e altri, ma è difficile regolamentare un sorpasso, quando gli spazi per passare sono strettissimi, i limiti per le staccate estremi, e via dicendo.
Con tutto questo, ribadisco, Simoncelli è senza dubbio colpevole di un gesto non corretto, e tutta la solidarietà va a Pedrosa, il pilota di cristallo, che ogni volta che cade si rompe qualcosa, poveraccio.
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