Sto ascoltando un po' di roba nuova, per non rimanere troppo indietro.
Come ho scritto qualche tempo fa, l'altro sabato sono andato a vedere dal vivo i Marah, e quindi sto anche recuperando qualche cd che non ascoltavo da tempo: oltre all'ultimo Angels of Destruction!, ho tirato fuori dagli archivi (che dirlo così fa fine e non impegna) Float Away With The Friday Night Gods, del 2002.
Aspettando l'uscita del nuovo album omonimo, sto ascoltando il nuovo singolo di Vasco, Il mondo che vorrei: me l'aspettavo un po' più duro e un po' più rock, ma va bene lo stesso, sembra quasi il lato oscuro della Niente Paura di Ligabue. Ma è passata nelle casse dello stereo solo un paio di volte, vi dirò poi dopo un ascolto un po' più attento.
Sempre parlando di nuovi album, e aspettando quello dei Counting Crows (Saturday Nights and Sunday Mornings), ho rispolverato quello dello scorso anno, August and Everything After, nella sua edizione su due cd, ricca di demo e versioni live, ed è proprio un ottimo lavoro. Peccato solo che il gruppo snobbi un po' l'Italia per il suo tour, e ci degni di un breve passaggio all'Heineken Jammin' Festival veneziano, speriamo tornino poi a farci visita in autunno, meritano sicuramente.
Nella mia playlist entrano anche i Baustelle, con il loro ultimo lavoro, Amen, trainato dal singolo Charlie fa Surf: un gran bel pezzo, ottimo arrangiamento e testo duro, graffiante, essenziale, efficace.
E mentre aspettano un ascolto dedicato e ragionato sia In Rainbows dei Radiohead, che Dig, Lazarus, Dig! di Nick Cave & The Bad Seeds, non potevano invece mancare i buoni, vecchi rimandi all'Asbury Sound: il sempre presente Bruce Springsteen è nel mio lettore mp3 con il bootleg Milano Magic Night, e con Love Soul & A Broken Heart '80, cavalcando quasi trent'anni di musica.
In chiusura, ho appena messo su il cd Dirty Roads, di Miami & The Groovers (che vedrò dal vivo il prossimo 5 aprile, allo Spaziomusica di Pavia). Mi sembra ben suonato e ben prodotto, devo ancora ragionare su arrangiamenti e testi, vi dirò più avanti.
Seeya on the road!
Come ho scritto qualche tempo fa, l'altro sabato sono andato a vedere dal vivo i Marah, e quindi sto anche recuperando qualche cd che non ascoltavo da tempo: oltre all'ultimo Angels of Destruction!, ho tirato fuori dagli archivi (che dirlo così fa fine e non impegna) Float Away With The Friday Night Gods, del 2002.
Aspettando l'uscita del nuovo album omonimo, sto ascoltando il nuovo singolo di Vasco, Il mondo che vorrei: me l'aspettavo un po' più duro e un po' più rock, ma va bene lo stesso, sembra quasi il lato oscuro della Niente Paura di Ligabue. Ma è passata nelle casse dello stereo solo un paio di volte, vi dirò poi dopo un ascolto un po' più attento.
Sempre parlando di nuovi album, e aspettando quello dei Counting Crows (Saturday Nights and Sunday Mornings), ho rispolverato quello dello scorso anno, August and Everything After, nella sua edizione su due cd, ricca di demo e versioni live, ed è proprio un ottimo lavoro. Peccato solo che il gruppo snobbi un po' l'Italia per il suo tour, e ci degni di un breve passaggio all'Heineken Jammin' Festival veneziano, speriamo tornino poi a farci visita in autunno, meritano sicuramente.
Nella mia playlist entrano anche i Baustelle, con il loro ultimo lavoro, Amen, trainato dal singolo Charlie fa Surf: un gran bel pezzo, ottimo arrangiamento e testo duro, graffiante, essenziale, efficace.
E mentre aspettano un ascolto dedicato e ragionato sia In Rainbows dei Radiohead, che Dig, Lazarus, Dig! di Nick Cave & The Bad Seeds, non potevano invece mancare i buoni, vecchi rimandi all'Asbury Sound: il sempre presente Bruce Springsteen è nel mio lettore mp3 con il bootleg Milano Magic Night, e con Love Soul & A Broken Heart '80, cavalcando quasi trent'anni di musica.
In chiusura, ho appena messo su il cd Dirty Roads, di Miami & The Groovers (che vedrò dal vivo il prossimo 5 aprile, allo Spaziomusica di Pavia). Mi sembra ben suonato e ben prodotto, devo ancora ragionare su arrangiamenti e testi, vi dirò più avanti.
Seeya on the road!
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