venerdì 17 ottobre 2008

Joe the plumber


Mi sta simpatico, questo Joe l'idraulico.

Perchè se è vero, come disse Andy Warhol, che un quarto d'ora di notorietà non si nega a nessuno, tra i due litiganti Barack Obama e John McCain chi esce vincitore è proprio il terzo, Joe the plumber.

Un po' come se a suo tempo, da noi, tra Berlusconi e Veltroni l'avesse spuntata la casalinga di Voghera.
Joe Wurzelbacher, massiccio idraulico di quasi due metri di Toledo, Ohio, si è fatto strada tra la folla qualche giorno fa e ha chiesto a chiare lettere a Obama se il piano di aumento delle tasse previsto dal candidato democratico gli avrebbe portato vantaggi, o se invece gli avrebbe impedito di realizzare i propri sogni lavorativi. Per farla breve, Obama gli ha risposto - parafrasando - che Robin Hood rubava ai ricchi per dare ai poveri, e che il suo piano finanziario non andrà a colpire chi porta a casa meno di 250.000 dollari all'anno, quindi i tubi e la cassetta degli attrezzi di Joe è al sicuro.

Il botta e risposta tra i due è però diventato quasi subito un caso mediatico, al punto che il repubblicano McCain, durante il dibattito finale, ha citato Joe the plumber una ventina di volte, e il suo avversario lo ha nominato in cinque o sei episodi, eleggendolo a simbolo e fenomeno di questa campagna elettorale, o per lo meno di queste ultime battute.

Mentre i due candidati continuavano il loro duello, Joe si gustava la diretta tv, continuando a rispondere alle domande dei giornalisti e alle telefonate di chi voleva intervistarlo.

E, c'è da scommetterci, il suo quarto d'ora di gloria durerà almeno fino al prossimo 4 novembre.

Dopo, Joe crederà ancora nel sogno americano?

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