giovedì 28 gennaio 2010

Dietro l'angolo

E' brutto guardare il tg, o leggere le notizie, ogni giorno, e scoprire che, in modo quasi ciclico, succedono cose brutte nel mondo. Enormi, inspiegabili, devastanti disastri.
Il terremoto in Abruzzo e quello di Haiti sono le ferite più recenti, quelle che abbiamo ancora sotto gli occhi, per mille motivi, e che si rimargineranno solo fra chissà quanto.

Bene, quando succedono cose di questo tipo, ecco che parte la gara per fare beneficenza, per mettersi le mani in tasca, rovistare nel portafoglio e fare un'offerta. Cose belle e giustissime, per carità, però diciamolo, spesso le si fanno in gran parte per pulirsi la coscienza.

E' molto più difficile pensare che dietro ai cataclismi di cui giornali e tv ci rendono tristemente partecipi, ci sono molte altre cause e molte altre persone che hanno bisogno, o molti altri scopi per cui si può scegliere di devolvere qualcosa. Badate bene, non sto dicendo di non fare donazioni a favore dell'Abruzzo o di Haiti, ci mancherebbe, sto solo suggerendo di fare più attenzione e di informarsi, se davvero si vuol fare del bene senza uno sforzo eccessivo.
Più di un anno fa ho fondato una no profit, la Follow That Dream R.C., con cui ho portato avanti (e lo faccio tuttora) qualche iniziativa. Vero, di tasca mia forse ho tirato fuori solo qualche euro, ma credo che anche il tempo e l'energia abbiano un grande valore, in questi casi. Ma non è di questo che voglio parlare.

Voglio parlare del morbo di Parkinson. Per farla breve, è un processo degenerativo del sistema nervoso, da cui sono colpiti milioni di persone.
Vero, probabilmente se Giovanni Paolo II, Muhammad Ali e Michael J. Fox non fossero "testimonial" del Parkinson, anch'io saprei a malapena di cosa si tratti, ma chissenefrega, l'importante è che il messaggio arrivi.

Il Parkinson è stato scoperto meno di 200 anni fa, e centri di ricerca e medici sono convinti che una cura SI POSSA trovare, in un tempo neanche troppo lontano. Ma bisogna crederci, e avere i fondi necessari.
E allora ecco che, 10 anni fa, Bob Benjamin chiama il suo vecchio amico Bruce Springsteen, fonda la Light of Day Foundation e si mette a organizzare eventi benefici, raccogliendo centinaia di migliaia di dollari tra USA, Canada, Spagna, Italia e via dicendo, con la partecipazione di molti artisti americani e internazionali, a dimostrazione che spesso non è solo rock & roll, ma qualcosa di più.

Certo, cose del genere - in Italia - vengono pubblicizzate poco e di meno, e arrivano sugli schermi dei TG solo con dei grandissimi colpi di fortuna. Perchè non è una cosa che sentiamo particolarmente vicina, o "non ci interessa", o chissà perchè.

Ma per fortuna c'è internet, il mezzo di comunicazione globale e inarrestabile, quindi informatevi, informatevi, informatevi.

E nel frattempo, tra pochi mesi sarà disponibile il documentario sul Light of Day. Perchè spesso la risposta è proprio dietro l'angolo.

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