Dopo averne sentito parlare tanto (e bene), finalmente ieri sera sono andato a mangiare alla Trattoria Paolino, qui a Vercelli (via San Paolo 12/14).
Comincio subito col dire che è senza il minimo dubbio il miglior ristorante di Vercelli, e con un certo distacco.
Detto questo, la trattoria è raccolta, non più di una trentina di coperti, l'atmosfera ottimo, con i quadri moderni e le locandine di vecchi film a bilanciare perfettamente gli arredi più rustici e il bianco delle tovaglie. Servizio mai invadente ma molto attento: per dirne una, al di là di consigliarci su passito o barolo chinato con il dolce, appena abbiamo finito le focaccine (buonissime, fatte in casa) del cestino del pane ce ne hanno subito portato un altro.
Venendo al cibo, ho mangiato e assaggiato la battuta di coscia di fassone (eccezionale) e il baccalà mantecato su fagioli cannellini (delicatissimo), i tortelli di patate e gorgonzola con burro e salvia (strepitosi), il cosciotto di coniglio con lardo e olive (morbidissimo e saporito), e poi la torta di nocciole (fragrante ai massimi livelli) e la crema bruciata alla vaniglia e rum (dolce il giusto, equilibratissima). Il tutto accompagnato da un'ottima Barbera d'Asti (Tre Vescovi, Vinchio Vaglio) prima, da un passito sul dolce e da una grappa di Moscato in chiusura.
Come avrete notato, ho usato molti superlativi per commentare i piatti, e non a caso: l'attenzione per le materie prime, la ricerca degli ingredienti e nella preparazione, oltre a una palese capacità e inventiva molto al di sopra della media fanno volare i voti della mia personale pagella nettamente al di sopra dell'8. Non riesco a trovare un difetto, nè alla tavola, nè alla cucina, nè al servizio o ad altro.
Un ristorante di questo tipo e di questo livello merita ogni fortuna, e ci tornerò sicuramente, anche per gustare i nuovi piatti stagionali.
Diffondete il verbo e andateci, e mi raccomando: prenotate prima, altrimenti è quasi impossibile trovare posto.
Comincio subito col dire che è senza il minimo dubbio il miglior ristorante di Vercelli, e con un certo distacco.
Detto questo, la trattoria è raccolta, non più di una trentina di coperti, l'atmosfera ottimo, con i quadri moderni e le locandine di vecchi film a bilanciare perfettamente gli arredi più rustici e il bianco delle tovaglie. Servizio mai invadente ma molto attento: per dirne una, al di là di consigliarci su passito o barolo chinato con il dolce, appena abbiamo finito le focaccine (buonissime, fatte in casa) del cestino del pane ce ne hanno subito portato un altro.
Venendo al cibo, ho mangiato e assaggiato la battuta di coscia di fassone (eccezionale) e il baccalà mantecato su fagioli cannellini (delicatissimo), i tortelli di patate e gorgonzola con burro e salvia (strepitosi), il cosciotto di coniglio con lardo e olive (morbidissimo e saporito), e poi la torta di nocciole (fragrante ai massimi livelli) e la crema bruciata alla vaniglia e rum (dolce il giusto, equilibratissima). Il tutto accompagnato da un'ottima Barbera d'Asti (Tre Vescovi, Vinchio Vaglio) prima, da un passito sul dolce e da una grappa di Moscato in chiusura.
Come avrete notato, ho usato molti superlativi per commentare i piatti, e non a caso: l'attenzione per le materie prime, la ricerca degli ingredienti e nella preparazione, oltre a una palese capacità e inventiva molto al di sopra della media fanno volare i voti della mia personale pagella nettamente al di sopra dell'8. Non riesco a trovare un difetto, nè alla tavola, nè alla cucina, nè al servizio o ad altro.
Un ristorante di questo tipo e di questo livello merita ogni fortuna, e ci tornerò sicuramente, anche per gustare i nuovi piatti stagionali.
Diffondete il verbo e andateci, e mi raccomando: prenotate prima, altrimenti è quasi impossibile trovare posto.
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