Come i miei lettori più attenti avranno notato, è un po' che non scrivo nulla sulla situazione politica in Italia.
Un po' perchè mi sento - come tutti, immagino - preso in giro ogni volta, e un po' perchè, lo confesso, sto cercando di capire qualcosa anch'io, di avere le idee più chiare.
Dunque, cerchiamo di ricapitolare: un bel giorno Berlusconi, probabilmente rinvigorito ed eccitato dalle autoreggenti della sciura Brambilla, sbarella, si issa sulla vettura presidenziale in quel di piazza San Babila, sfodera il sorriso e la tempra dei bei tempi, e annuncia ai meneghini la nascita di un nuovo partito, con il nome del tutto vago, ma si capisce che c'entrerà qualcosa la parola Libertà. Tutti noi rimaniamo un po' scettici davanti ai TG, Veltroni perde un paio d'anni di vita, l'asse Fini-Casini-Bossi schiuma di rabbia, Bertinotti si accende un sigaro e Prodi... boh, avrà dato il mangime alle galline, per quello che conta.
Detto questo, la bassa lega del giornalismo televisivo (leggi: Porta a Porta e Matrix) gongolano, e dedicano milioni di puntate all'accaduto, ovviamente con un nulla di fatto. Nel frattempo Berlusconi si dà da fare e si lancia in pranzi, cene, merende, intervalli con gentaglia di dubbio gusto, in primis con Gualtiero Veltroni, per dare un colpo al cerchio e uno alla botte e portare a casa la nuova legge elettorale.
Rifondazione, per non essere da meno, decide di archiviare felce e mirtillo, e si unisce con Comunisti Italiani, Verdi e Sinistra Democratica nella nuova e sfavillante Sinistra Arcobaleno, con un logo talmente orrendo che in confronto Rosi Bindi sembra Naomi Campbell.
Ultimo ma non meno importante, Gianfranco Fini, da sempre convinto di poter ricoprire la carica di premier al primo segno di cedimento del Silvio, si altera leggermente (diciamola tutta: si incazza come una bestia) e si lascia andare a dichiarazioni pesanti, tipo "Se pensa di fare l'asso pigliatutto degli elettori di centro destra è meglio che se lo tolga dalla testa" e amenità del genere. Questo provoca, neanche a dirlo, reazioni scomposte di Cicchitto, Bondi, Bonaiuti, la banda bassotti del Berlusca.
Questa la situazione politica a oggi. Leggermente confusa, direi.
Ma a parte questo, la domanda è: chi ci sarà al tavolo di Natale a mangiare il panettone?
Un po' perchè mi sento - come tutti, immagino - preso in giro ogni volta, e un po' perchè, lo confesso, sto cercando di capire qualcosa anch'io, di avere le idee più chiare.
Dunque, cerchiamo di ricapitolare: un bel giorno Berlusconi, probabilmente rinvigorito ed eccitato dalle autoreggenti della sciura Brambilla, sbarella, si issa sulla vettura presidenziale in quel di piazza San Babila, sfodera il sorriso e la tempra dei bei tempi, e annuncia ai meneghini la nascita di un nuovo partito, con il nome del tutto vago, ma si capisce che c'entrerà qualcosa la parola Libertà. Tutti noi rimaniamo un po' scettici davanti ai TG, Veltroni perde un paio d'anni di vita, l'asse Fini-Casini-Bossi schiuma di rabbia, Bertinotti si accende un sigaro e Prodi... boh, avrà dato il mangime alle galline, per quello che conta.
Detto questo, la bassa lega del giornalismo televisivo (leggi: Porta a Porta e Matrix) gongolano, e dedicano milioni di puntate all'accaduto, ovviamente con un nulla di fatto. Nel frattempo Berlusconi si dà da fare e si lancia in pranzi, cene, merende, intervalli con gentaglia di dubbio gusto, in primis con Gualtiero Veltroni, per dare un colpo al cerchio e uno alla botte e portare a casa la nuova legge elettorale.
Rifondazione, per non essere da meno, decide di archiviare felce e mirtillo, e si unisce con Comunisti Italiani, Verdi e Sinistra Democratica nella nuova e sfavillante Sinistra Arcobaleno, con un logo talmente orrendo che in confronto Rosi Bindi sembra Naomi Campbell.
Ultimo ma non meno importante, Gianfranco Fini, da sempre convinto di poter ricoprire la carica di premier al primo segno di cedimento del Silvio, si altera leggermente (diciamola tutta: si incazza come una bestia) e si lascia andare a dichiarazioni pesanti, tipo "Se pensa di fare l'asso pigliatutto degli elettori di centro destra è meglio che se lo tolga dalla testa" e amenità del genere. Questo provoca, neanche a dirlo, reazioni scomposte di Cicchitto, Bondi, Bonaiuti, la banda bassotti del Berlusca.
Questa la situazione politica a oggi. Leggermente confusa, direi.
Ma a parte questo, la domanda è: chi ci sarà al tavolo di Natale a mangiare il panettone?
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