domenica 20 gennaio 2008

Vedi Napoli e poi muori

Poverini, i napoletani, gliene succedono di tutti i colori.

Da sempre si beccano i cori peggiori allo stadio, da sempre sono accusati di essere i principali taroccatori (di qualsiasi cosa) in Italia, da sempre vengono additati come coloro che danno asilo, soldi e quant'altro alla Camorra, da sempre vengono coperti di ingiurie e insulti, per il semplice fatto di essere napoletani.

Di contro, della terra campana da sempre si salvano la pizza, la mozzarella di bufala, i limoni di Amalfi e poco altro.

In pratica: cibo, bene. Tutto il resto, male.

Ora, non paghi di tutta la loro travagliata storia di amore-odio con il resto dello Stivale, Napoli e dintorni hanno aggravato la loro posizione con la brutta storia dell'immondizia sparsa per le strade, alla mercè dei topi, poi bruciata, ridistribuita, nascosta, venduta, smistata. Perchè loro il termovalorizzatore mica lo vogliono, a Pianura, che poi magari si guasta il panorama.

E questa settimana, come se già non bastasse tutto il resto, anche l'epopea di Mastella e gentile consorte. Come spesso accade, ho voluto aspettare qualche giorno per vedere come andavano avanti le cose, ma alla fine non è più successo quel gran che.

Il Ceppalonico, con un toccante e sincero discorso, ha presentato le sue dimissioni, e giù tutti ad applaudirlo, a mostrargli la loro solidarietà, sicuramente non interessata. Eh già, perchè da una parte lo PsicoNano non avrebbe nessun vantaggio se l'Udeur abbandonasse l'Unione, e dall'altra al Mortadella fa proprio piacere prendersi l'interim alla Giustizia, sudando pistacchi mentre non riesce a capire le prossime mosse di quelli che dovrebbero essere suoi alleati politici.

La signora Sandra, nel frattempo, veniva pubblicamente sputtanata (si può dire? ma sì, dai) in televisione ancor prima dell'ufficialità delle accuse e dei provvedimenti nei suoi confronti, e cercava un sibilante diritto di replica dall'altoparlante del suo citofono. Poverina, lei che era presidente del Consiglio Regionale della Campania, ai domiciliari per concussione e altre cosine.

Ma l'epitaffio (che poi, non ci crede nessuno) migliore lo lascio alle parole dello stesso Ceppalonico:

"Ho avuto l'illusione che tutto ciò che ho fatto in questi mesi potesse essere la prova della mia onestà intellettuale e dell'assenza di secondi fini."

Dè Pulcinella, vai a lavorare, va.

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