mercoledì 6 febbraio 2008

Miracolo Italiano

E fu così che il Governo cadde definitivamente e si andò alle urne. Le camere si sciolsero al tiepido sole di febbraio, lasciando corso a campagna elettorale, comizi, varie, eventuali, fino all'inevitabile 13 aprile.

Ironia a parte, e senza fare mistero della parte politica che vedrà il mio appoggio, sono più che convinto che se il Cavaliere mollasse l'osso e lasciasse lo scettro a un ipotetico successore, la vittoria sarebbe devastante, senza il minimo margine di dubbio, dando anche un minimo di speranza agli italiani più scettici. Temo però che uno scenario del genere non sia realizzabile (anche per l'assenza di un politico giovane credibile e con il carisma giusto), ma spero che questo non porterà molte persone, magari indecise o confuse, all'astensione dal voto: sarebbe la scelta meno sensata, oltre che un'occasione persa per cambiare una briciola delle sorti di questo Paese.

Detto questo, e pensando a tutti coloro che protestano contro il sistema e il potere per il semplice gusto di farlo, l'altro giorno ascoltavo London Calling dei Clash. Non c'è niente da fare, con tutto il rispetto per i gruppi punk degli ultimi 10-15 anni, come Green Day o Offspring, il punk vero appartiene a gente come Clash e Sex Pistols, e a un pugno si musicisti dimenticato o quasi. Pochi accordi, molte chitarre distorte, testi cattivi o per lo meno graffianti, senza diavolerie pop o buonismo messo in scena per il pubblico dalla bocca buona.
Basti leggere proprio il testo di London Calling, che ho tradotto al volo:

Londra sta chiamando le città lontane
La guerra è dichiarata, la battaglia alle porte
Londra sta chiamando il mondo sotterraneo
Uscite dall'armadio, ragazzi e ragazze
Londra sta chiamando, non guardate noi
La stupida beatlemania ha morso la polvere
Londra sta chiamando, vedi, non c'è più swing
A parte nella girandola di quel manganello

L'era glaciale sta arrivando, il sole rimpicciolisce
Si scioglierà tutto, il grano cresce male
I motori smettono di correre, ma io non ho paura
Londra sta affondando, e io vivo vicino al fiume

Londra sta chiamando la zona di imitazione
Lascia stare, fratello, puoi andarci da solo
Londra sta chiamando gli zombi della morte
Smetti di nasconderti, e tira un altro fiato
Londra sta chiamando, e io non voglio urlare
Ma mentre parlavamo ho visto che annuivi
Londra sta chiamando, vedi, non siamo neanche fatti
A parte quello là con la faccia giallognola

L'era glaciale sta arrivando, il sole rimpicciolisce
I motori smettono di correre, il grano cresce male
Un'era nucleare, ma io non ho paura
Perchè Londra sta affondando, e io vivo vicino al fiume

Ora senti questo
Londra sta chiamando, sì, ero lì anch'io
E sai cos'hanno detto? Bè, alcune cose erano vere!
Londra sta chiamando nel momento cruciale
E dopo tutto questo, non mi sorriderai?
Londra sta chiamando

Non mi sono mai sentito così...

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