Piove, poi ripiove, poi piove ancora, poi ti butta lì due giorni di sole e afa assoluta, di quelle che bisogna bere ettolitri d'acqua al giorno per sperare di sopravvivere, e avere sempre vicino un ricambio, per levarsi di dosso i vestiti zeppi di sudore, e poi già di nuovo, piove, poi ripiove, poi piove ancora.
Come se non bastasse, questo tempo da lupi lo viene a fare proprio quest'anno, proprio quando io prendo la moto e mi preparo a un'estate di tornanti, colline, scampagnate, discorsi da biker in erba e tutto il resto.
Va da sè che poi, se uno si sveglia il sabato, e riesce a ritagliarsi quelle due ore per fare un giretto, e si becca pioggia e freddo (va detto: oggi fa proprio freschino, e siamo al 14 giugno), il week-end non inizia nel migliore dei modi.
Detto questo, ormai è sotto gli occhi di tutti la fragilissima situazione degli Azzurri del pallone europeo: abbiamo raccattato appena un punto dopo le prime due partite, e nonostante questo (un secondo che ho una cosa in tasca, controllo un attimo se è tutto a posto) rischiamo ancora di qualificarci per i quarti di finale. Roba da non crederci.
Ma almeno la partita di ieri sera contro la Romania è stata onorevole. Se nel primo incontro avevamo proprio lasciato a desiderare, la squadra in campo ieri invece era risoluta, aveva voglia di vincere e di proseguire il cammino nella competizione. Poi, vabè, gli errori arbitrali ci sono stati e anche qualche leggerezza da parte di alcuni giocatori, ma questo è il calcio, capita.
Martedì nessuna pietà: dovremo spezzare la schiena ai cugini francesi, e poi incrociare le dita.
Sperando (anche) che non piova.
Nessun commento:
Posta un commento