Ci sono cose che non capisco.
E non parlo dei massimi sistemi, della giustizia sommaria contro gli stupratori, dei massmediologi da strapazzo, di Guantanamo o della crisi economica mondiale.
Parlo del cinema.
Qualche giorno fa sono state rese note le nomination per gli Oscar 2009, e da noi, visto che abbiamo messo il muso per l'esclusione di Gomorra (che non ho visto, quindi non posso giudicare), la cosa ha destato molto meno interesse di quelle del Grande Fratello, con il davanzale fin troppo prosperoso di una concorrente e i moralismi di bassa lega nei confronti delle hostess dell'Alitalia.
Ma torniamo a noi. Nella cinquina di pellicole nominate per Miglior Film, compare Frost/Nixon, di Ron Howard, che racconta la storia (vera) di come, nel 1977, showman inglese David Frost riuscì ad avere una serie di interviste esclusive con il Presidente Nixon, coinvolto nel caso Watergate di qualche anni prima, che lo portò all'empeachment. Ottimi i due protagonisti, uno straordinario Frank Langella nei panni di Nixon e il meno conosciuto Michael Sheen nel ruolo di Frost. Bel film, estremamente curato nelle ricostruzioni storiche e nei dettagli dei personaggi, ottimamente diretti da Howard, con un buon numero di caratteristi a completare il cast nel migliore dei modi.
Tra i cinque attori candidati al premio come Miglior Protagonista, ecco invece un redivivo Mickey Rourke, strepitoso nel ruolo di Randy "The Ram" Robinson, personaggio centrale del film The Wrestler, diretto da Darren Aronofsky. La pellicola è drammatica, e mostra una sorta di "dietro le quinte" di ciò che succede ai lottatori professionisti quando le luci dei riflettori cominciano ad affievolirsi, di come cerchino di fare i conti con gli acciacchi e i dolori articolari, e di come riescano a portare avanti la propria vita fuori dal ring.
Personalmente, ho preferito il secondo dei due film citati, forse anche perchè ci sono un paio di sequenze girate ad Asbury Park, New Jersey, e perchè mentre scorrono i titoli di coda fa la sua comparsa la splendida ballata di Bruce Springsteen, dallo stesso titolo del film. Ma se dovessi scegliere tra Rourke e Langella, sarei in serie difficoltà, data la bravura di entrambi.
Detto questo, Frost/Nixon è uscito nelle sale americane a inizio dicembre, e arriverà in quelle tricolori solo a metà febbraio, prevedibilmente in sordina; sorte peggiore tocca però a The Wrestler, che è stato presentato al Festival di Venezia lo scorso settembre, ma di cui al momento non è prevista alcuna uscita nei cinema.
Eh già, ma noi abbiamo i vari Italians, Verdone e Scamarcio da coccolare, mica cotiche.
Ripeto, ci sono cose che non capisco.
E non parlo dei massimi sistemi, della giustizia sommaria contro gli stupratori, dei massmediologi da strapazzo, di Guantanamo o della crisi economica mondiale.
Parlo del cinema.
Qualche giorno fa sono state rese note le nomination per gli Oscar 2009, e da noi, visto che abbiamo messo il muso per l'esclusione di Gomorra (che non ho visto, quindi non posso giudicare), la cosa ha destato molto meno interesse di quelle del Grande Fratello, con il davanzale fin troppo prosperoso di una concorrente e i moralismi di bassa lega nei confronti delle hostess dell'Alitalia.
Ma torniamo a noi. Nella cinquina di pellicole nominate per Miglior Film, compare Frost/Nixon, di Ron Howard, che racconta la storia (vera) di come, nel 1977, showman inglese David Frost riuscì ad avere una serie di interviste esclusive con il Presidente Nixon, coinvolto nel caso Watergate di qualche anni prima, che lo portò all'empeachment. Ottimi i due protagonisti, uno straordinario Frank Langella nei panni di Nixon e il meno conosciuto Michael Sheen nel ruolo di Frost. Bel film, estremamente curato nelle ricostruzioni storiche e nei dettagli dei personaggi, ottimamente diretti da Howard, con un buon numero di caratteristi a completare il cast nel migliore dei modi.
Tra i cinque attori candidati al premio come Miglior Protagonista, ecco invece un redivivo Mickey Rourke, strepitoso nel ruolo di Randy "The Ram" Robinson, personaggio centrale del film The Wrestler, diretto da Darren Aronofsky. La pellicola è drammatica, e mostra una sorta di "dietro le quinte" di ciò che succede ai lottatori professionisti quando le luci dei riflettori cominciano ad affievolirsi, di come cerchino di fare i conti con gli acciacchi e i dolori articolari, e di come riescano a portare avanti la propria vita fuori dal ring.
Personalmente, ho preferito il secondo dei due film citati, forse anche perchè ci sono un paio di sequenze girate ad Asbury Park, New Jersey, e perchè mentre scorrono i titoli di coda fa la sua comparsa la splendida ballata di Bruce Springsteen, dallo stesso titolo del film. Ma se dovessi scegliere tra Rourke e Langella, sarei in serie difficoltà, data la bravura di entrambi.
Detto questo, Frost/Nixon è uscito nelle sale americane a inizio dicembre, e arriverà in quelle tricolori solo a metà febbraio, prevedibilmente in sordina; sorte peggiore tocca però a The Wrestler, che è stato presentato al Festival di Venezia lo scorso settembre, ma di cui al momento non è prevista alcuna uscita nei cinema.
Eh già, ma noi abbiamo i vari Italians, Verdone e Scamarcio da coccolare, mica cotiche.
Ripeto, ci sono cose che non capisco.