lunedì 30 luglio 2007

Strade d'Italia


Inizia una nuova settimana, e come spesso accade si fanno i conti dei morti del week-end.

Nella giostra dell'ultima settimana, ci hanno lasciato le penne in 40.

Mica poche, 40 persone.

Firenze, Viterbo, Bologna, Bergamo, Roma, Padova, Milano, Salerno... Non c'è distinzione, gli incidenti capitano ovunque, inarrestabili, incomprensibili.

O forse, si capiscono fin troppo bene, ma non si cerca di limitare i danni.

In paesi civili come Svezia e Danimarca, i numeri sono nettamente inferiori ai nostri. E pure in Spagna, Portogallo, Francia, Germania e via dicendo. Se non siamo il fanalino di coda di questa poco onorevole classifica, poco ci manca.

Però noi italiani siamo bravissimi a fare i moralisti: giù di critiche contro chi beve o chi si droga, e poi si dà un bel colpo di spugna e si ricomincia da capo. E già che ci siamo, nel prossimo Codice della Strada diciamo che vogliamo far guidare un sedicenne con al fianco uno che abbia almeno dieci anni di patente, che quella sì che è una cosa furba, svegli come sono i ventottenni del sabato sera.

Ah già, dimenticavo. I nostri eccelsi politici hanno registrato degli spot per la sicurezza sulle strade. Senza distinzione, Prodi, Fini, Bertinotti, D'Alema e molti altri hanno prestato la voce per questa campagna di prevenzione. Come se qualcuno li stesse ancora ad ascoltare.

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