lunedì 1 ottobre 2007

Cronache Sportive

Lunedì mattina.

Si torna al lavoro, si fanno file senza senso agli sportelli vari ed eventuali e, immancabilmente, si commenta il week-end di sport appena finito.

Che dire, di carne al fuoco ce n'è stata, e non poca.

Cominciamo col dire, con somma tristezza, che l'Inter ha umiliato la Roma all'Olimpico. E' stata una partita senza storia, quindi non perdiamo tempo a commentare e chiudiamola qui.

Sabato sera, poi, l'Italia del rugby ha concluso con onore la sua avventura mondiale. Senza nemmeno subire una meta dagli scozzesi, con qualche errorino di troppo ma senza sbavature madornali, il 18 a 16 che ci manda a casa è amaro, ma ci regala un po' di fiducia in vista del Sei Nazioni del prossimo inverno. Tristi ma bellissime le immagini finali, il saluto del capitano Troncon, che lascia in lacrime la maglia della Nazionale dopo 101 gare disputate (e più di 100 punti di sutura tra faccia e testa).

All'alba di domenica, sotto il diluvio universale della pista di Fuji, la Ferrari si complicava inutilmente la vita montando gomme intermedie, con cui ovviamente galleggiava sul lago giapponese, rendendo le rosse del tutto simili a gommoni impazziti. Alonso, probabilmente troppo impegnato a inventare nuovi insulti per Hamilton e per la McLaren, pensava bene di andare a schiantarsi contro un muro, mettendo buona parte del titolo nella cassaforte del compagno di squadra. Siamo ormai alla fine del campionato, le speranze riposte in Raikkonen rimangono davvero poche.

Per chiudere la domenica sportiva, dopo un "clamoroso a San Siro", con il Milan che riesce appena a raggiungere un pareggio su rigore con il Catania, la Juventus vince il derby di Torino, con un gran gol al 93' di Trezeguet. E giù tutti a pontificare su fuorigioco e via dicendo, ma c'è poco da fare. Rete regolare, triplo fischio, tutti a casa.


Senza dimenticare, con un pizzico di campanilismo più che giusto per le Bianche Casacche, che la Pro Vercelli ha vinto in casa 2 a 0 con il Pergocrema, disputando una grande partita. Finalmente.

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