martedì 23 ottobre 2007

Ch-ch-ch Changes


Dall'arrivo di internet nelle nostre case, e a maggior ragione dall'arrivo della banda larga quasi ovunque e con canoni abbordabili, le cose sono cambiate, è inutile nasconderlo.

Negli ultimi anni, un florilegio impazzito di forum, blog, myspace, msn e quant'altro ha invaso, o occupato, il nostro spazio personale, rendendo l'interazione uomo-macchina, paventata già decenni or sono, ancora più attuale e vera, anche se parzialmente a livello inconscio.

Qualche tempo fa ho letto dati pazzeschi sulla quantità di tempo impiegato (ma talvolta sarebbe meglio dire, banalmente, perso) su internet, sia sul lavoro che nelle ore libere. Impressionante.
Se aggiungiamo le ore buttate a ciaciarare al telefonino, o a comporre meccanicamente messaggini (chi è senza peccato scagli la prima pietra), penso si arrivi a un monteore davvero inquietante.

E pensare che qui, una volta, era tutta campagna.

Nel senso che i blog NON C'ERANO. E nemmeno i forum, msn, myspace, sms, cell, tric trac troc.

Non sto parlando di preistoria, internet è arrivata più o meno nella metà degli anni '90, e i cellulari poco dopo il 2000 (parlo di un'invasione di massa, non di chi utilizza entrambi gli strumenti per lavoro).
Dieci anni, malcontati, e patatrac. Oggi siamo tutti qui non in grado di immaginare una vita senza cellulare (beato chi ne ha solo uno) o senza internet; già, come faremmo a campare, senza tutto il nostro traffico di mail internazionali o senza i nostri post sul forum preferito, atti essenziali per la salute del globo terracqueo.

Badate, non sto mettendo in piedi un'invettiva contro la tecnologia o la comunicazione sempre più allargata, ci mancherebbe. Solo che, nel momento in cui ci si ferma a riflettere un attimo, ci si accorge davvero di come le cose siano cambiate. Anche solo quest'estate, nei dieci giorni che ho trascorso in Grecia, senza computer e con un uso totalmente ridotto del telefonino, mi sembrava di essere tornato indietro di dieci anni, e non per forza in senso negativo.

Cos'è internet, in fondo, per chi non lo usa a livello lavorativo? Una grande piazza, un grande bar, una città, in cui ognuno pensa di essere libero di essere se stesso, e quindi di scrivere, ciarlare, disegnare, immaginare.

C'è qualcuno dietro a quell'avatar?

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